Le onde gravitazionali potrebbero essere la chiave per capire la materia oscura

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Un team di scienziati proveniente da tutto il mondo ha prodotto nuovi calcoli che mettono in relazione i buchi neri e la materia oscura, due dei grandi misteri dell'astrofisica. Ricercatori provenienti da Italia, Francia, Germania, Portogallo e U.S.A. hanno infatti trovato il modo di rilevare la materia oscura con gli interferometri LIGO e VIRGO.

Mentre i buchi neri sono noti a tutti, la materia oscura (nel link trovate un approfondimento al riguardo) è un concetto abbastanza sfuggente: in realtà il nome oscura viene dato ad un tipo di materia che non si conosce, perché non rilevabile direttamente da nessuno strumento di cui disponiamo. Nonostante sia invisibile, il suo effetto di distorsione spazio-temporale è ben evidente, tanto che dai calcoli risulta 5 volte più numerosa della materia rilevabile con i nostri mezzi.

Nel paper pubblicato gli scienziati mostrano i calcoli che permettono di sfruttare i rivelatori LIGO e VIRGO, che suggeriscono di sfruttare le onde gravitazionali da buchi neri per identificare indirettamente la presenza di materia oscura. Dai calcoli risulta che alcuni tipi di materia oscura può formare nuvole giganti attorno ai buchi neri che (in termini molto semplici n.d.r.) interagirebbero con questa nube nella loro rotazione emettendo delle onde gravitazionali.

Dunque l'idea è misurare queste onde gravitazionali (scopo per cui sono stati progettati i due rilevatori LIGO e il rilevatore VIRGO) prodotte da buchi neri e nubi costituite da una ipotetica particella con massa molto piccola: a seconda della massa sarà possibile o meno rilevare l'onda gravitazionale prodotta.

Probabilmente LIGO e VIRGO hanno già rilevato le onde prodotte da queste particelle ultra leggere, ma i loro dati sono nascosti nel rumore delle misure, ovvero in tutti quei dati che non sembrano essere significativi a livello statistico.