Questi lemuri sono capaci di fiutare il loro cibo preferito celato a 18 metri di distanza

Questi lemuri sono capaci di fiutare il loro cibo preferito celato a 18 metri di distanza
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Un esperimento con i lemuri ha messo in evidenza, per la prima volta tra i primati, che questi animali utilizzano l’olfatto per cercare cibo e riescono a rintracciarlo a ben 18 metri di distanza.

I lemuri del Lemur Conservation Foundation in Florida sono stati i protagonisti di un simpatico quanto gustoso, per loro, esperimento volto a testare le loro capacità olfattive. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista American Journal of Physical Anthropology e gli scienziati hanno messo alla prova i lemuri nascondendo dei contenitori con all’interno dei gustosi meloni, cibo di cui questi animali vanno pazzi. Non tutte le scatole però contenevano il prezioso frutto, alcune infatti celavano dei meloni finti, anche se l’odore era quello di frutti veri. Le scatole sono state così ben nascoste nel sottobosco, lontano dalla vista delle creature sicché, solo grazie all’olfatto, questi primati potevano rintracciarle. La distanza a cui sono state posizionate le scatole dai lemuri oscillava tra i 4 ed i 18 metri.

Ecco, quindi, che i lemuri, usando solo l’olfatto, riuscivano a trovare le scatole con il cibo e, dopo che trovavano la prima, ripartivano subito alla ricerca della successiva. Dalle osservazioni si sono capite due cose delle capacità dei lemuri: la prima è che non riuscivano a percepire gli odori se il vento non proveniva verso di loro, la seconda è che si ricordavano delle scatole che avevano già scovato e non ci tornavano nuovamente ma andavano sempre alla ricerca di quelle ancora nascoste. Le scatole contenenti meloni finti (ma con l’odore di melone!) non venivano riconosciute come non commestibili fino a quando non le trovavano.

Ovviamente, a rendere tutto più difficile per i nostri amici primati è il fatto che questi dovevano discernere l’odore del cibo da quello del bosco dove erano nascoste le scatole. Nonostante queste difficoltà, però, questi animali riuscivano a percepire l’odore di melone ad una distanza massima di 18 metri. Questa ricerca è la prima che mette in luce come anche i primati seguano l’odore per procacciarsi il cibo e che possano associare a cibi particolarmente appetibili determinate fragranze.