Licenziamenti in arrivo anche per Google? Big G taglia le spese non essenziali

Licenziamenti in arrivo anche per Google? Big G taglia le spese non essenziali
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Mentre il grosso delle Big Tech continuano a licenziare personale in tutto il mondo, Google sembra essere stata capace, almeno fino ad ora, di evitare dei tagli alla sua forza-lavoro. Ma come è riuscita Big G a non effettuare tagli sui posti di lavoro in un periodo di contrazione generalizzata del settore high-tech?

Stando ai più recenti report, raccolti dai colleghi di GizChina, il merito sarebbe stato del blocco delle assunzioni di Google, avvenuto lo scorso luglio, dunque qualche settimana prima del resto della concorrenza, e delle controverse politiche di efficienza del CEO Sundar Pichai, che ha chiesto ai suoi impiegati già qualche mese fa di aumentare la propria produttività per qualche tempo, finché la crisi non rientrerà.

Ci sarebbe però un rovescio della medaglia: dal momento che la contrazione del settore tecnologico non sembra essere neanche lontanamente vicina ad una conclusione, ora gli impiegati di Google temono per il proprio posto di lavoro, poiché sarebbero convinti di essere le "prossime vittime" dell'ondata di licenziamenti che ha investito Microsoft, Meta, Amazon, Twitter e persino Apple.

I malumori dei lavoratori di Google non dipendono solo dall'osservazione della situazione al di fuori delle mura aziendali, ma anche dalla recente implementazione di un piano per aumentare del 20% l'efficienza della compagnia, che taglierà sicuramente alcuni progetti attualmente in fase di lavorazione. Non è chiaro se chi sta lavorando a tali progetti verrà licenziato o verrà riassorbito in altri team del colosso di Mountain View.

Non solo: nelle ultime settimane Google avrebbe tagliato i rimborsi spese, i viaggi pagati ai suoi dipendenti e una serie di altri benefit con lo scopo di fare economia. Se uniamo questi tagli al fatto che, finora, la forza-lavoro di Google sia stata pressoché intoccata dai licenziamenti, possiamo capire perché molti stiano iniziando a temere per il proprio posto.

Tuttavia, c'è un barlume di speranza per gli impiegati di Big G: la compagnia, infatti, non è stata colpita come le altre dalla congiuntura macroeconomica internazionale. Ciò dipende in larga parte dal fatto che le forme di guadagno di Big G siano diverse da quelle della concorrenza, concentrandosi perlopiù sulla vendita di spazi pubblicitari e molto meno su quella di prodotti e servizi in abbonamento.