Questo è il Limes Arabicus, una delle frontiere romane più grandi poste nel deserto

Questo è il Limes Arabicus, una delle frontiere romane più grandi poste nel deserto
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Il Limes Arabicus era una linea difensiva che si andò ad aggiungere al complesso sistema di limes romani, costruiti durante l'intera esistenza dell'Impero romano. Lungo 1500 chilometri, esso venne posto nel deserto, in quella che era, all'epoca, considerata l'Arabia Petraea, al fine di proteggere la provincia dalle tribù barbare del deserto arabo.

L'Arabia Petraea fu una provincia romana di frontiera, istituita nel 106 d.C. e distrutta, durante la conquista araba all'interno dei confini dell'impero, intorno al VII secolo d.C. Fu secondo il volere dell'imperatore Traiano che essa venne nominata ufficialmente come territorio romano, arrivando ad includere, durante la guida di Diocleziano, nazioni come la Siria meridionale, la Giordania, la penisola del Sinai, l'Arabia saudita nord-orientale.

Lungo questa vastissima regione venne costruita, tra il 111 e il 114 d.C., la cosiddetta "Via Nova Traiana", al fine di garantire dei commerci più fluidi e lo scorrimento veloce delle truppe intorno tutta l'area orientale dell'Impero, che, ricordiamo, ancora nel II secolo d.C. non era stato diviso.

Questa costruzione garantì agli abitanti di queste zone una vita più serena e una migliore comunicazione tra poli opposti, come la città di Aelana, un centro di commerci sul Mar Rosso, e la fortezza legionaria di Bostra, la capitale della provincia durante l'operato dell'imperatore Traiano. Successivamente, durante il regno di Diocleziano, alla fine del catastrofico III secolo d.C., venne ampliata fino a raggiungere l'Eufrate.

La sicurezza dell'intera area e il normale funzionamento di questa interessante provincia nel deserto era, però, minacciata dalle popolazioni nomadi arabe. Per questo venne costruito anche il limes arabicus, al quale vennero aggiunte nel corso degli anni numerose fortezze controllate da squadre legionarie.

L'obiettivo principale, ovviamente, era quello di assicurare l'intera area e difenderla -motivo principale per cui si diffuse in tutto l'Impero il sistema dei limes naturali ed artificiali, come il Vallo di Adriano al confine di ciò che si conosceva delle isole britanniche. Tuttavia, molti studiosi sono convinti che questa particolare costruzione sul deserto avesse anche uno scopo economico.

Una più massiccia presenza militare, garantita dall'esistenza della frontiera e dei suoi forti, i cosiddetti "castra", localizzati in zone strategiche della provincia, permetteva alla sede centrale dell'Impero di assicurarsi maggiori entrate di risorse naturali tipiche di quell'area.

Il periodo di declino per l'Arabia Petraea e del limes arabicus arrivò intorno alla prima metà del VI secolo d.C., quando fu invasa e conquistata durante le conquiste arabe dal califfo Umar ibn al-Khattab. Da quel momento in poi quella struttura di 1500 km cominciò a cadere in rovina e, ad oggi, sono rimasti intatti solo alcune di quelle antiche fortezze che una volta dovevano proteggere l'intera provincia.

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