La "magia" di questa specie è un faro nella notte che la guida verso casa

La 'magia' di questa specie è un faro nella notte che la guida verso casa
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La vespa è un insetto noto ai più per la sua fastidiosa e nociva presenza. Il suo sciamare, molesto e assordante, almeno una volta nella vita ha turbato la pennichella di chiunque. Ma, a dispetto di questa nomea, è stata scoperta l'affascinante abilità di una specie di vespa, in grado di costruire favi che si illuminano “magicamente” al buio.

La specie in questione è la Polistes brunetus, appartenente alla famiglia delle vespidi, scoperta da un team di ricercatori nel fitto di una foresta vietnamita. Gli studiosi, durante monitoraggi notturni, si sono accorti di alcuni bagliori luminosi che contraddistinguevano i favi di questa specie.

"Quando lo vedi, è semplicemente magico", ha dichiarato Bernd Schöllhorn, chimico del Laboratorio di elettrochimica molecolare dell'Università di Parigi e del CNRS, e continuando "Sembrava che qualcuno avesse acceso una torcia nella foresta, ma non c'era nessuno".

Dalle analisi chimiche, condotte sulle fibre della seta costituente la struttura, è emerso che, seguendo i procedimenti di incameramento e riflessione della luce ultravioletta, il materiale esaminato possedeva una proprietà di assorbimento e riflessione dei raggi UV di gran lunga maggiore rispetto ai biomateriali conosciuti. Ciò ha permesso ai ricercatori di scorgere i nidi nell’oscurità delle notti vietnamite a 20 metri di distanza.

La fluorescenza è la proprietà di una sostanza di assorbire la luce ultravioletta ed emetterla nel visibile, sotto forma di bio-brillantezza. Un esempio di ciò è manifestato dalla bioluminescenza notturna delle alghe che abitano i coralli, espressa per mitigare gli effetti deleteri delle lunghezze d’onda nocive. Le alghe, infatti, attuando meccanismi di fotosintesi grazie alla luce solare, la assorbono, incamerandola ed emettendola durante la notte.

In questo caso, il “bizzarro” fenomeno riguardante la specie di vespe non ha ancora una spiegazione ben definita ma, secondo i ricercatori, le ipotesi potrebbero essere due. La prima potrebbe essere associata ad una sorta di schermatura, basata sull’assorbimento della luce UV da parte della seta, atta a preservare le larve nelle camere di crescita. La seconda, invece, riguarderebbe la capacità di guidare le vespe nel loro volo notturno al rientro nel nido.

In merito alla fantasmagorica scoperta su questa specie di vespa, Schöllhorn conclude "Non abbiamo visto nessun altro esempio del genere".

E sapevate che alcune specie di vespe attaccano gli uccelli?

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