Questa magnifica scultura a forma d'aquila è stata ritrovata in un antico tempio azteco

Questa magnifica scultura a forma d'aquila è stata ritrovata in un antico tempio azteco
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L'Istituto nazionale di antropologia e storia del Messico (l'INAH) continua a rivelarci nuove emozionanti scoperte portate avanti nel paese del centro-America. Questa volta è il turno di una stupenda rappresentazione scultorea di un'aquila, probabilmente risalente a 600 anni fa e ritrovata in un tempio sacro azteco di estrema importanza.

Secondo quanto riportato dall'INAH, il rapace sarebbe stato raffigurato, come un bassorilievo, nel pavimento di una delle strutture piramidali più importanti di tutto il paese: il Templo Mayor, o anche chiamato "la Grande Piramide".

Questa struttura si trova in quella che una volta era il cuore dell'impero azteco, l'antica Tenochtitlán (o l'odierna Città del Messico). La piramide aveva l'obiettivo di fungere da supporto a due grandi templi, posizionati nella sua cima rettangolare. Entrambi erano dedicati a due divinità di eguale importanza nel culto azteco, cioè Huitzilopochtli (dio del sole e della guerra) e Tlaloc (dio della pioggia e della fertilità).

La maestosa piramide a Città del Messico, in merito all'antico culto azteco, era il punto di incontro tra l'universo fisico, mitico e spirituale. Le prime testimonianze che abbiamo di essa risalgono al 1325, ma la maggior parte delle informazioni provengono dal regno di Itzcoatl, che dominò sull'intero impero azteco dal 1427 al 1440. I governatori successivi, come Montezuma I (1440-1469), seguirono i lavori di ampliamento dei templi e della stessa piramide - dandole la forma che oggi noi tutti conosciamo.

La raffigurazione in bassorilievo dell'aquila trovata è probabile che sia stata creata ancora prima di Itzcoatl e che sia stata, successivamente, coperta da una pavimentazione dallo stile differente durante il dominio di Ahuítzotl (1486-1502). Questo spiegerebbe l'ottimo stato di conservazione e il fatto che nessun tipo di documento spagnolo ne parli.

Ma perché sembra così importante aver trovato la raffigurazione di un'aquila? La risposta a questa domanda è abbastanza semplice: per il valore simbolico che questo rapace aveva nel culto azteco.

L'aquila, o più precisamente l'aquila reale , era chiamata nella lingua dei nativi "itzcuauhtli". Il legame con la figura del dio Huitzilopochtli è innegabile: si credeva, infatti, che alla nascita del sole (di cui la divinità era rappresentante) gli venne regalato proprio questo magnifico rapace.

Per quanto riguarda la posizione della scultura, si pensa che non sia casuale e che sia estremamente connessa, ancora una volta, al mito azteco.

Come già detto, il bassorilievo si presenta su una parte della pavimentazione alla base del Templo Mayor. Qui venivano eseguiti dei sacrifici umani per commemorare i due dei a cui la piramide era stata dedicata, compreso Huitzilopochtli. Questi terrificanti riti di sacrificio venivano compiuti per un preciso motivo: il mito narrava che il dio avesse sconfitto sua sorella Coyolxauhqui e che, per scacciarla dalla Terra, la gettò da una montagna - uccidendola e lasciando che il suo corpo si dividesse in mille frantumi.

Gli aztechi avevano, quindi, l'obbligo di onorare le grandi gesta del loro protettore riproducendo l'episodio con le sventurate vittime. Queste, quando sarebbero cadute dalla piramide, avrebbero raggiunto il pavimento dove vi era il simbolo d'eccellenza che raffigurava Huitzilopochtli e così si sarebbe potuto concludere il rito.

Conoscendo questo, la storica Caroline D. Pennock ha spiegato che "La scoperta di quest'aquila ci consente di aggiungere un altro tassello alla nostra conoscenza della storia mitologica degli aztechi, che rimaneva il cuore delle loro credenze e dei loro rituali".

Questa magnifica scultura a forma d'aquila è stata ritrovata in un antico tempio azteco