Una mail pubblicata dal congresso USA mostra quanto era spietato Steve Jobs

Una mail pubblicata dal congresso USA mostra quanto era spietato Steve Jobs
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Che Steve Jobs fosse un CEO ed imprenditore spietato non è cosa nuova, e coloro che hanno seguito da vicino la carriera del fondatore di Apple non resteranno certo sorpresi dalla mail pubblicata dal Congresso degli USA nell'ambito dell'indagine dell'antitrust che ha visto comparire davanti ai senatori anche Tim Cook.

Nella mail, che proponiamo in calce, Steve Jobs invita Eddy Cue e Phil Schiller a mettere a tacere gli editori che, evidentemente avevano duramente criticato Apple per il modello di business adottato. Alla base delle critiche c'era il sistema dell'App Store che obbliga tutti gli sviluppatori che lanciano applicazioni basate su un abbonamento ad utilizzare il servizio di pagamento di Apple, il che si traduce anche in una vera e propria tassa da versare nelle casse della Mela Morsicata.

In una mail datata 6 Febbraio 2011, Steve Jobs sottolinea che "penso sia tutto abbastanza semplice. iBooks sarà l'unico negozio di libri su dispositivi iOS. Dobbiamo difenderlo a testa alta. Si possono leggere libri acquistati altrove, ma non acquistare, noleggiare o abbonarsi da iOS senza pagarci".

La questione di iBooks e della vendita di libri su App Store è stata al centro di non poche polemiche, e già nel 2011 Apple fu duramente criticata per il modello di business. A quanto pare. lo scambio di mail con Eddy Cue e Phil Schiller rientrava in una discussione più ampia sulle commissioni da addebitare agli sviluppatori che offrono contenuti digitali ed abbonamenti attraverso le app presenti su iOS. Alla fine Apple ha scelto di addebitare una commissione del 30% sulle vendite.

Eddy Cue, nella mail precedente a quella di Jobs, aveva sollevato la questione dei venditori di libri: "affermeranno che questo modello non funziona", ma l'amministratore delegato, spietato, continuò sulla sua strada.

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