Maldive sempre più a rischio: l'inquinamento da microplastiche è da record

Maldive sempre più a rischio: l'inquinamento da microplastiche è da record
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Uno studio recente degli scienziati della Flinders University ha mostrato come le Maldive si stiano sempre più riempiendo di microplastiche, ovvero rifiuti in plastica dalla lunghezza inferiore ai 5 millimetri, rendendo il magnifico mare della zona sempre più inquinato e gli animali sempre più a rischio.

Questi rifiuti, a causa delle loro dimensioni microscopiche, risultano praticamente invisibili all’uomo ma recano molti danni all’ambiente e alle specie animali presenti nelle Maldive. La loro concentrazione, secondo l’analisi pubblicata su Science of the Total Environment, sarebbe pari a 55-1127.5 microplastiche/kg nella zona di Naifaru, l’isola più popolata dell’atollo Lhaviyani che conta in totale 54 isole (di cui 5 abitate) e 11.104 abitanti.

La maggior parte delle microplastiche analizzate avrebbero una larghezza inferiore ai 0.4mm e per questo gli scienziati sono preoccupati circa la potenziale ingestione da parte degli organismi marini. Il ricercatore Toby Patti, leader del team della Flinders University, ha dichiarato che “l’accumulazione di microplastiche è un problema molto serio per l’ecosistema e la comunità locale, con un potenziale impatto negativo sulla salute umana”.

Secondo lui e il suo team, queste microplastiche potrebbero arrivare anche in India tramite le correnti marine dell’Oceano Indiano. La loro presenza nelle Maldive sarebbe inoltre causata, secondo la collega Karen Burke Da Silva, dalla cattiva gestione dei rifiuti locali: “Attualmente non si riesce a stare al passo con la crescita della popolazione e lo sviluppo locale. Negli ultimi dieci anni c’è stata una crescita del 58% nella creazione di rifiuti pro capite” .

Oltre ai rifiuti plastici, un problema che potrebbe diventare peggiore entro il 2030, la comunità scientifica sta tenendo conto anche di quelli elettronici causati dal mancato utilizzo di dispositivi come computer, smartphone, televisori e tanto altro ancora, che attualmente hanno raggiunto livelli molto preoccupanti.