Malware preinstallato negli smartphone Android, Google parla del caso Triada
Google ha pubblicato sul blog ufficiale di Android un rapporto riguardante il caso Triada, attraverso cui alcuni hacker sono riusciti ad installare dei malware su smartphone prima che questi fossero spediti.
La così detta "famiglia Triada" era caratterizzata da una serie di applicazioni appositamente progettate per inserire spam e annunci su un dispositivo. Lo studio del caso è cominciato nel 2016, ma solo successivamente il gigante dei motori di ricerca è riuscito ad arrivare alla conclusione che i malviventi informatici erano riusciti ad ideare un metodo per infettare gli smartphone Android praticamente in fabbrica, prima che i clienti avessero aperto la scatola o installato una singola applicazione.
Il principio ideato dagli hacker è molto semplice. Questi infatti facevano leva sul fatto che molti produttori di smartphone ed in generale di dispositivi Android non hanno a disposizione le risorse tecniche e necessarie per creare delle personalizzazioni software in grado di rendere i devices riconoscibili dagli altri. Queste mancanze hanno spinto molti marchi, di cui alcuni di piccole dimensioni, ad affidarsi a sviluppatori esterni che, di fatto, sono diventati i principali vettori di questi malware.
Google sottolinea che anche lo stesso vettore a sua volta potrebbe essere utilizzato negli aggiornamenti OTA e per la diffusione del malware. Nel caso di Triada, Big G ha collaborato con i produttori interessati per eliminare Triada, ma solo nella prima parte in quanto successivamente il lavoro d'identificazione dell'adware è risultato essere più veloce grazie alle scansioni.
Lo sviluppatore di Android non ha ovviamente citato gli smartphone infettati, ma ArshTechnica sottolinea che i primi rapporti parlavano di Leagoo M5 Plus, Leagoo M8, Nomu S10 e Nomu S20.
Gli hacker si sono dimostrati quindi molti abili nello sfruttare il fatto che le ROM Android non sono prive di codice di terze parti, ma Google afferma di aver messo a disposizione degli OEM una "Build Test Suite" per scansionare i malware e mitigare i rischi.
I problemi per Android non sono certo terminati: qualche giorno fa abbiamo parlato di un nuovo adware che sta rendendo inutilizzabili i dispositivi.
FONTE: The Verge
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