Manager brasiliano di Facebook arrestato per non aver consegnato dei dati

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A quanto pare Apple non è l'unica azienda ad avere problemi con la giustizia a causa della crittografia dei dati.

Il vice presidente di Facebook per l'America Latina, Diego Dzonan, infatti è stato arrestato dalle autorità locali in quanto la società non ha rispettato un ordine del tribunale che aveva intimato al social network di Mark Zuckerberg di consegnare i dati degli utenti di Whatsapp.
Inutili sono stati i tentativi della società controllata da Facebook di dimostrare che i messaggi scambiati dagli utenti attraverso la piattaforma di instant messaging vengono crittografati: “WhatsApp non è in grado di fornire alcun tipo d'informazione” ha affermato la compagnia in un comunicato. “Abbiamo collaborato al massimo delle nostre capacità con le forze dell'ordine, e sebbene rispettiamo il loro lavoro, siamo fortemente in disaccordo con la decisione del giudice”.
Facebook quattro mesi fa ha ricevuto un'ordinanza del tribunale in cui un magistrato intimava alla compagnia di consegnare i dati, ma dopo i rifiuti il social network ha ricevuto una multa prima da 12.600 e poi da 253.000 Dollari al giorno.
L'arresto arriva pochi giorni dopo che le autorità brasiliane hanno chiuso Whatsapp per due giorni per ragioni ancora non chiare.
L'applicazione in Brasile ha oltre 93 milioni di utenti, il che spiega il motivo per cui Facebook non vuole perdere la fiducia dei clienti consegnando i dati personali.