Mangiare tanta verdura non aiuta contro le malattie cardiovascolari, studio conferma

Mangiare tanta verdura non aiuta contro le malattie cardiovascolari, studio conferma
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Dopo avere visto che la dieta a bassi carboidrati non aiuta così tanto a perdere peso, parliamo ancora del buon cibo e delle diete perfette per risolvere un altro quesito: mangiare tanta verdura aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari? La risposta, contro i pareri di molte persone, è negativa e ce lo conferma un nuovo studio.

Stando a quanto scoperto dalle università di Oxford, Hong Kong e Bristol in una analisi congiunta su larga scala pubblicata su Frontiers in Nutrition, è “improbabile” che un consumo maggiore di verdure cotte o crude influisca sul rischio di malattie cardiovascolari.

Lo studio si è basato sulle risposte di 399.586 cittadini, di cui il 4,5% ha sviluppato malattie cardiovascolari, relative alle domande sul consumo medio giornaliero di verdura, associandolo al rischio di ospedalizzazione o morte per infarto del miocardio, ictus o altri problemi cardiovascolari. Altri fattori, detti “confondenti”, riguardano invece lo stato socio-economico, l’attività fisica e altri elementi della dieta.

Ebbene, l’assunzione media di verdure (cotte e crude) era di circa 5 cucchiai colmi per singola persona, e sebbene il rischio di morte per malattie cardiovascolari fosse inferiore del 15% in coloro che assumono più verdura, si tratta di un effetto apparente indebolito notevolmente quando si considerano gli altri fattori confondenti. Per esempio, una condizione socioeconomica non propriamente ottimale annullerebbe o sovrasterebbe questo beneficio iniziale, come anche la variazione della dieta.

Il dottore e autore principale dello studio Qi Feng ha affermato: “Il nostro ampio studio non ha trovato prove di un effetto protettivo dell'assunzione di verdure sull'insorgenza di CVD. Invece, le nostre analisi mostrano che è molto probabile che l'effetto protettivo dell'assunzione di verdure contro il rischio di CVD sia giustificato da fattori confondenti residui, legati alle differenze nella situazione socioeconomica e nello stile di vita”.

Il collega Ben Lacey cha concluso lo studio spiegando che una dieta equilibrata resta sempre una parte importante nel mantenimento di una buona salute, e che il consumo giornaliero di una varietà di frutta e verdura resta fondamentale.

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