Manovra, arriva la web tax: 3% per chi vende e fa pubblicità online

Manovra, arriva la web tax: 3% per chi vende e fa pubblicità online
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Dopo aver trovato la quadra con l'Europa, la Manovra 2018 è pronta ad approdare alle Camere per l'approvazione. Nel pacchetto di misure è inclusa anche la così detta web tax, rivolta a tutte le imprese che vendono e fanno pubblicità online.

Si tratterà di un'imposta del 3% sul commercio e servizi digitali e che come fanno sapere dalla Commissione Bilancio interesserà ''i soggetti esercenti attività d'impresa che singolarmente o a livello di gruppo, nel corso di un anno solare realizzano uno dei seguenti risultati: un ammontare complessivo di ricavi ovunque realizzati non inferiore a 750 milioni e uno di ricavi derivanti da servizi digitali, realizzati nel territorio dello Stato non inferiore a 5,5 milioni".

Nel pacchetto si legge che l'imposta sarà applicata ai ricavi derivanti dalla fornitura di "veicolazione su un’interfaccia digitale di pubblicità mirata agli utenti della medesima interfaccia; messa a disposizione di un’interfaccia digitale multilaterale che consente agli utenti di essere in contatto e di interagire tra loro, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi; trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall’utilizzo di un’interfaccia digitale".

Il calcolo dell'imposta si ottiene applicando l'aliquota del 3% all'ammontare dei ricavi tassabili realizzati dal soggetto passivo in ogni trimestre. Conte ha voluto rassicurare tutti al Senato, affermando che si tratta di una tassa rivolta solo "ai giganti del web" e che non danneggerà in alcun modo il mercato italiano dell'online.

Sono esclusi dal prelievo servizi come Netflix e Spotify, mentre dovrebbero rientrare colossi come Google, Facebook ed Amazon, ma anche eBay, Alibaba ed Amazon. La preoccupazione di molti è che il prelievo possa interessare anche le piccole imprese.