Mappare la Luna con una qualità senza precedenti: Ecco come

Mappare la Luna con una qualità senza precedenti: Ecco come
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La superficie della Luna e degli altri pianeti rocciosi, soprattutto Marte, è di enorme interesse in previsione di future esplorazioni, e deve essere conosciuta nel modo più dettagliato possibile, per far si che le missioni atterrino in sicurezza.

Fino ad ora, però, i metodi per analizzare le immagini raccolte dai veicoli in orbita hanno comportato una grande mole di lavoro ed un'enorme potenza di calcolo, con risultati spesso limitati.

Per ovviare a questo problema, Iris Fernandes, del Niels Bohr Institute presso l'Università di Copenaghen, ha sviluppato un metodo per interpretare le ombre presenti nelle immagini, studiando la formazione calcarea delle scogliere di Stevns in Danimarca, in modo da poter estrarne la topografia esatta. Una tecnica molto più rapida e meno laboriosa delle precedenti.

La topografia di qualsiasi superficie crea infatti delle ombre, quando la luce del sole la colpisce, potendo così vedere chiaramente le ombre nelle immagini scattate della Luna, pur non fornendo però dati sull'elevazione del terreno.

Quindi possiamo vedere i cambiamenti della topografia, ma non di quanto, ed è estremamente necessario essere in grado di conoscere anche caratteristiche molto piccole per garantire un atterraggio o un movimento sicuro di un rover. Senza contare la sicurezza degli astronauti.

Questo sistema di utilizzo delle ombre esiste già da tempo, ma è computazionalmente inefficiente e deve ancora basarsi su ipotesi. Il nuovo metodo utilizza invece un calcolo molto più diretto e preciso, non si basa su un intero set di parametri da inserire nel computer e può persino calcolarne l'accuratezza.

"Il metodo è veloce, è preciso e non deve basarsi su alcun presupposto. In precedenza, se ponevi la domanda: quanto è precisa la valutazione della topografia? non si poteva dare una risposta soddisfacente. Ora viene invece rivelata la topografia precisa e possiamo persino quantificare gli errori", ha affermato la dott.ssa Fernandes.

Dopo aver testato il metodo analizzando le scogliere di Stevns in Danimarca, abbiamo iniziato i lavori sulla Luna, scoprendo che la discrepanza tra le diverse risoluzioni nelle immagini e nei dati topografici era enorme.

"Come potevamo combinare diverse fonti di dati in diverse risoluzioni? Avevamo bisogno di trovare modi per rimuovere le sfumature, al fine di rimuovere gli errori. Era un enorme problema matematico, ed è proprio di questo che tratta lo studio", ha aggiunto la Fernandes.

"Quello che abbiamo fatto in modo diverso, rispetto ai precedenti tentativi di risolvere questo problema, è stato che ci siamo concentrati sui calcoli ed abbiamo ristretto il tutto ad un'equazione matematica impegnativa".

"E ci siamo riusciti! Si potrebbe dire che io ed il mio supervisore, il professor Klaus Mosegaard, abbiamo trovato la chiave matematica di una porta rimasta chiusa per molti anni", ha concluso visibilmente soddosfatta la dott.ssa Fernandes.

Lo studio completo, dal titolo "High-resolution topography from planetary images and laser altimetry", è disponibile su Planetary and Space Science tramite Science Direct.

Rimanendo in tema, sapete perché la Luna di qualche notte fa è chiamata Luna del Cervo? Inoltre, sapete quanto ci vuole per fare un giro intorno alla Luna?

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