Qual è la vera storia della Festa della Donna? Non è come sapete

Qual è la vera storia della Festa della Donna? Non è come sapete
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La Giornata internazionale della donna nell’immaginario collettivo nasce dalla celebre marcia attraverso New York City, organizzata l’8 marzo 1857 da un gruppo di sarte in protesta... Marcia che, però, non è mai avvenuta! A fare chiarezza è niente di meno che la storica e femminista Françoise Picq.

Nessuna fonte giornalistica americana del 1857 ne fa menzione”, sottolinea Picq. Tutto iniziò nel 1910, quando si ebbe la Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Socialiste a Copenaghen (Danimarca) in cui l’attivista tedesca, Clara Zetkin, propose di commemorare una giornata al “gentil sesso”. Non si avrà, nell’immediato, una data di ricorrenza. Tuttavia, in questa riunione si palesano amicizie e antipatie tra “le organizzazioni politiche e sindacali proletarie coscienti”. Pertanto, possiamo affermare con certezza che la Festa della Donna nasce per un’iniziativa del movimento socialista e non dal movimento femminista, per quanto attivo fosse all’epoca.

A proposito di Festa della Donna, sapete che questa settimana per celebrare "l'altra metà" stiamo riportando ogni giorno la biografia delle personalità femminili che hanno lasciato un segno nel tempo? Ebbene sì, oggi è la volta della storia di Anna Bolena.

Il motivo per cui Clara Zetkin ha proposto questa giornata è quello di contrastare l’influenza che i gruppi femministi esercitavano sulle donne comuni”, specifica Picq. “Ha effettivamente rifiutato l’alleanza con il femminismo borghese”. In pratica, il vero conflitto non era tra donne che vogliono gli stessi diritti degli uomini, ma tra donne di ceti sociali ed economici differenti!

E quando si parla di socialismo come si fa a non citare la Russia? Ebbene, proprio in questa nazione si inizia a celebrare per due anni, nel 1913 e nel 1914, la Giornata internazionale delle lavoratrici. È l’8 marzo 1917 che si ha, però, il misfatto: a Pietrogrado (l’odierna San Pietroburgo) si ebbero diverse rivolte da parte delle lavoratrici: questi furono eventi di un certo impatto nel paese, a tal punto che i bolscevichi individuarono proprio in questa giornata l’inizio della Rivoluzione russa.

Nasce così una nuova tradizione e l’8 marzo divenne un’opportunità per i partiti comunisti di mobilitare le donne. Dal 1945 la Festa della Donna è celebrata in tutti i paesi socialisti. E adesso, consapevoli di aver sfatato un mito, rispondiamo a qualche domanda che può sorgervi spontaneamente.

  • La storia dell’incendio della fabbrica tessile dove sbuca allora?
    Il quotidiano francese L'Humanité è il primo a menzionare la protesta delle sarte newyorkesi del 1857.
  • Ma come? Si era detto che nessuna fonte giornalistica ne avesse mai parlato!
    È vero, ma questo articolo risale al 1955, ben 98 anni dopo; articolo di matrice francese, per giunta, e non americana. Come può una testata europea riportare avvenimenti del Nuovo Mondo, quando poi quest’ultimo non ne sa nulla?
  • Ma che senso ha non dire la verità?
    Come si è detto, il vero conflitto avveniva tra donne di estrazione sociale differente: tra la borghesia femminista e il movimento socialista delle donne. Madelein Colin, l’allora leader del più grande sindacato francese “in rosa”, cercò di disconoscere le origini comuniste della Festa della Donna: era un modo per rendere i sindacati femminili indipendenti da qualsiasi coloritura politica. Come ci riuscì? Ricorrendo alla storia dell’incendio della fabbrica tessile, proposta su L’Humanité.
Concludiamo questo nostro viaggio augurandovi una buona Festa della Donna e, se non sapete come passare la serata insieme a vostra madre, a vostra sorella o alla vostra dolce metà, vi consigliamo queste 5 serie per festeggiare l'8 marzo.