La Marina britannica ha utilizzato la musica di Britney Spears per terrorizzare i pirati
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“Impacts of Digital Video Piracy on the US Economy”, è questo il nome del rapporto del 2019, redatto dalla Global Innovation Policy Center della Camera di Commercio statunitense, citante i disagi provocati dal dramma della pirateria. Si è concluso che il denaro perso a causa di questo fenomeno ammonta a 29,2 miliardi di dollari.
La pirateria, oggigiorno, muove i passi sull’approccio “telematico”, ovvero offrendo ai consumatori abusivi un file da scaricare sui propri dispositivi. Nonostante ciò, non ritenetevi legittimati a pensare che la pirateria marittima sia qualcosa di appartenente al passato. Per contrastare questo flagello oceanico, le autorità militari ritengono che “la presenza navale stabile fornita dalle forze della coalizione, nonché la maggiore presenza di guardie armate” possa contribuire all’estinzione del brigantaggio di mare.
Ma oggi non siamo qui per disquisire di tattiche militari o di sorveglianza balneare, bensì della curiosa tecnica che allontana i pirati offensivi dall’area d’interesse: sparare a tutto volume le canzoni di Britney Spears.
Quella di Britney Spears è una carriera costellata di successi e traguardi. Come riporta la biografia, ha recitato in “The All-New Mickey Mouse Club” all'età di undici anni e si è subito affermata come prodigio canoro in grado di fare scuola alla musica pop degli ultimi due decenni. A soli 16 anni, avrebbe fatto la storia della musica con “...Baby One More Time”, il suo primo singolo.
Nonostante, nel maggio 2020, il suddetto brano abbia superato “I Want You Back” dei The Jackson 5 e “That's” di Elvis Presley, nella classifica dei più grandi singoli di debutto di tutti i tempi dei Rolling Stone, non tutti amano la musica della cantante statunitense. Infatti, sembra che i pirati non sopportino la musica di Britney Spears: negli anni ’90, la Marina britannica utilizzava il repertorio musicale della cantautrice per allontanare i lupi di mare.
Il secondo ufficiale della Marina mercantile britannica, Rachel Owens, ha raccontato che le petroliere sono il bottino più ambito dai pirati che tormentano il Corno d’Africa e l’area circostante. “Questi ragazzi non sopportano la cultura o la musica occidentale, rendendo perfetti i successi di Britney”. Avete capito bene, le milizie marittime indirizzavano la musica della cantante verso le navi nemiche, per allontanarle senza ricorrere alla violenza. Il magazine Metro spiega che questa tecnica si è rivelata sorprendentemente efficace.
Anche la massiccia presenza della Royal Navy è sicuramente un deterrente, ma l'implicazione che la musica di Britney Spears possa da sola causare la fuga dei pirati predoni dall'area non ha prezzo.
FONTE: Grunge
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