Mario Draghi sul Bitcoin: "le banche europee potrebbero vendere future"

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Nel corso delle ultime ore hanno fatto a lungo discutere alcune dichiarazioni rilasciate di recente dal Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che in occasione di un evento tenuto presso il Parlamento Europeo aveva aperto pubblicamente all'utilizzo del Bitcoin da parte di alcune banche europee.

Dichiarazioni che hanno scatenato le reazioni di coloro che posseggono wallet virtuali, in quanto arrivano da quello che è a tutti gli effetti il massimo rappresentante della politica monetaria del Vecchio Continente.

Draghi, infatti, ha riconosciuto pubblicamente l'aumento della popolarità del Bitcoin, nonostante le affermazioni passate in cui il nostro connazionale aveva dichiarato che le istituzioni finanziarie dell'Unione Europea "stanno mostrando una propensione limitata verso le valute digitali come il Bitcoin". Una tendenza che a quanto pare è cambiata in quanto, dal momento che secondo Draghi "i recenti sviluppi, come i future e contratti a termine di Bitcoin lanciati da alcune borse americane, potrebbero portare le banche europee a detenere posizioni in Bitcoin, e quindi certamente osserveremo ciò che accadrà nei prossimi mesi", il che in parole povere si traduce in una semplice frase: le banche europee potranno detenere posizioni in Bitcoin.

Tuttavia, la dichiarazione completa è molto più ampia, dal momento che Draghi nel corso del discorso tenuto al Parlamento Europeo ha affermato che "gli istituti di credito dell'Unione Europea hanno scarso interesse per le criptovalute, in contrasto con l'alto interesse del pubblico. E' interessante notare che Bitcoin ed altre criptovalute si trovano in uno spazio non regolamentato e dovrebbero essere considerate asset molto pericolosi. Al momento, le monete virtuali non rientrano in nessuna normativa specifica".

Come si può leggere nel discorso completo, consultabile attraverso questo indirizzo, Draghi si riferisce con estrema chiarezza ai contratti a lungo termine (future) offerti da alcune borse americane (come quella di Chicago) che, e lo ripetiamo, "potrebbero portare le banche europee a detenere posizioni in Bitcoin", e non a commercializzare ed accettare la moneta virtuale in se.