Materia oscura: Sviluppato un metodo molto "furbo" per osservarla

Materia oscura: Sviluppato un metodo molto 'furbo' per osservarla
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Un recente studio, pubblicato sulla rivista Physical Review Letters, afferma che le stelle di neutroni potrebbero essere sfruttate come potenziali rilevatori di materia oscura.

Infatti, la materia oscura, che permea la maggior parte dell’universo, risulta essere estremamente difficile da rilevare con gli strumenti che abbiamo a disposizione. Questo fatto è giustificato dalla scarsissima frequenza di interazione che la “misteriosa” materia ha con la materia ordinaria presente sul pianeta Terra. A tal proposito, i ricercatori potrebbero aver trovato una soluzione estremamente intelligente: sfruttare la natura stessa con il potenziale utilizzo di stelle di neutroni come rivelatori di materia oscura. Queste stelle di neutroni sono i corpi celesti più densi conosciuti all’interno dell’universo osservabile, e hanno origine dall’esplosione di supernove. L’enorme energia prodotta da questo fenomeno aggrega i protoni e gli elettroni del nucleo in neutroni, promuovendo una massa che a paragone del nostro sole occuperebbe un raggio di solo 10 Km.

Questa incredibile densità deforma lo spazio-tempo condizionando la gravità in maniera non replicabile sul nostro pianeta, e permettendo quindi di rallentare o addirittura immobilizzare particelle di materia oscura in prossimità del nucleo stellare. A tal proposito, i fisici credono che in un arco temporale sufficientemente lungo le particelle di materia oscura, immagazzinate nella stella, possano riscaldare il corpo celeste al punto da permetterci la sua osservazione da distanze immense. Inoltre, se una stella di neutroni “raccoglie” abbastanza materia oscura può avere innesco il collasso della stessa stella in un buco nero.