Che materiale si usa per le stampanti 3D? Ecco le scelte più adatte per iniziare

Che materiale si usa per le stampanti 3D? Ecco le scelte più adatte per iniziare
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La stampa 3D è un mondo affascinante e permette di avere una vera e propria fabbrica di idee a portata di mouse. Lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni ha permesso davvero a chiunque di poter avere una stampante 3D in casa. Ma quali materiali si utilizzano per stampare?

Innanzitutto, occorre fare una distinzione fra le principali tipologie di stampanti domestiche. Le più diffuse sono sicuramente stampanti FDM, acronimo di Fused Deposition Modeling, che sciolgono un filamento all'interno di una testina chiamata hotend, deponendo il materiale risultante su un piatto, dandogli la forma che abbiamo progettato.

I materiali disponibili per la stampa FDM sono davvero tantissimi ed elencarli tutti sarebbe probabilmente impossibile. Possiamo però operare una distinzione fra i più utilizzati:

  • PLA - l'acido polilattico è il più versatile di tutti. Facile da stampare, ecologico, inodore, economico e sicuro. Richiede temperature non troppo elevate e risulta conveniente in ambiti come il modellismo e l'oggettistica indoor. La sua capacità di resistere al calore una volta stampato però non è delle migliori, dunque non è consigliabile l'utilizzo in esterna, soprattutto in auto;
  • PET-G - più resistente sia al calore che in termini di durezza, ha una temperatura di fusione maggiore e richiede una più elevata mole di accortezze in fase di stampa. L'arrivo sul mercato di soluzioni più resistenti o più versatili, come alcuni filamenti PLA caricati con altri polimeri, l'ha reso sempre meno diffuso, ma resta ancora uno dei più utilizzati per via del costo particolarmente contenuto e della possibilità di riciclarlo;
  • ABS - è un polimero particolarmente resistente alle alte temperature, non deforma in condizioni estreme e resiste agli agenti atmosferici, tuttavia tende a decolorarsi in caso di esposizione prolungata ai raggi UV. Ha ottime proprietà meccaniche ma è più complesso da stampare, richiede una camera chiusa e un estrattore di fumo per evitare l'inalazione dei fumi;
  • ASA - la nuova frontiera della stampa 3D. Conserva le proprietà meccaniche dell'ABS ma è ancora più resistente agli agenti atmosferici, inclusi i raggi UV;
  • TPU - di tantissimi tipi, i filamenti flessibili permettono di ottenere risultati molto interessanti in campi specifici. Più complessi da stampare, sono disponibili in tantissimi tipi, distinguibili grazie a una scala di morbidezza.

Oltre alla stampa FDM, negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede la stampa SLA, ovvero tramite stereolitografia. In questo tipo di stampanti, come ad esempio la nuova Elegoo Mars 3 Mono 4K, si utilizzano polimeri in forma liquida, o resine, che solidificano a contatto con una fonte UV. Sono stampanti molto più precise ma consentono aree di stampa ridotte e una mole di lavoro particolarmente elevata in fase di post-produzione. Le stampe in questo caso vanno infatti lavate, indossando mascherina e guanti, in alcol isopropilico e poi curate all'interno di camere tappezzate di diodi UV che permettono la solidificazione definitiva. Questa tecnologia è particolarmente utilizzata da dentisti, designer di gioielli e modellisti.