Il mercato delle criptovalute si sta indebolendo? Un'analisi lo suggerisce

Il mercato delle criptovalute si sta indebolendo? Un'analisi lo suggerisce
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Il 2022 delle criptovalute è iniziato molto male, con un crollo a 40.000 Dollari di Bitcoin che ha trascinato con sé nel baratro tutte le altre criptovalute, molte delle quali hanno fatto registrare perdite a doppia cifra. Se vi chiedete come ciò sia stato possibile, l'agenzia finanziaria Morgan Stanley sembra avere una risposta.

Secondo Morgan Stanley, il motivo principale del crollo del criptovalute è da imputare al loro rapido e insostenibile aumento di valore nel giro di un paio d'anni, che sarebbe a sua volta stato causato dalla distorsione portata dal Coronavirus di fattori tipici della finanza tradizionale, come i bassi tassi di interesse, l'espansione delle banche centrali e, soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, gli stimoli governativi in risposta alla pandemia.

Con il passaggio dalla fase pandemica a quella endemica del Covid-19, però, si sono anche chiusi i rubinetti delle banche centrali e dei Governi, che hanno ridotto la portata degli aiuti finanziari e degli stimoli ai cittadini, mentre il mondo si prepara ad affrontare il Coronavirus al pari di una malattia come le altre.

In risposta all'apparente risoluzione della crisi economica innescata dal Coronavirus, la contrazione dei bilanci delle banche centrali e degli aiuti governativi ha portato all'aumento dei tassi di interesse sul mercato, che hanno colpito duramente anche il mondo delle criptovalute, come d'altro canto hanno impattato anche sulla finanza tradizionale, secondo quanto riporta Sheen Shah, capo della ricerca sulle criptovalute di Morgan Stanley.

A contribuire ulteriormente al peggioramento delle condizioni sono stati poi altri due fattori. Il primo è il lento trend negativo di Bitcoin e di altre criptovalute come Ethereum, durato per diversi mesi tra ottobre 2021 e gennaio 2022, che ha convinto molti investitori a ridurre la propria fiducia nelle monete digitale, e di conseguenza a contrarre gli investimenti nel mercato crypto o a vendere le proprie riserve di valuta.

Il secondo fattore, invece, sarebbero le recenti proposte di regolazione delle criptovalute portate avanti praticamente ovunque nel mondo, dalla Cina, dove viene utilizzato il pugno duro contro i miner di Bitcoin, all'India, passando anche per l'Unione Europea.

È stato tuttavia l'annuncio di un intervento regolatore della Federal Reserve, che proprio nel 2022 dovrebbe normare tutte le valute digitali, a causare ulteriore incertezza nel mercato, spingendo molti investitori americani alla cautela in attesa di sapere quali saranno le nuove regole in termini di tassazione legate alle criptovalute negli Stati Uniti.

Secondo Shah, tuttavia, non tutto è perduto: man mano che l'utilizzo delle criptovalute per i pagamenti diventerà più comune, infatti, il loro valore riprenderà ad alzarsi, garantendo agli investitori dei profitti sul lungo termine. In questo modo, secondo Morgan Stanley, il mercato potrebbe smettere di considerare le criptovalute come asset ad alto rischio, vedendole invece come monete stabili quasi al pari del Dollaro o dell'Euro.