Meritamun - il caso insoluto della "mummia urlante"

Meritamun - il caso insoluto della 'mummia urlante'
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Nel 1881 vennero scoperti due sepolcri a Deir el-Bahari, nella città di Luxor. Fra questi, risaltò una mummia dall’espressone particolare. Nella sua fasciatura gli egittologi hanno trovato il nome inciso Meritamun, ma non sanno a cosa o chi potesse riferirsi.

Molte furono le principesse dell’antico Egitto ad essere chiamate con questo nome - per esempio, la figlia di Ramses II (o Ramses il Grande - faraone a partire dal 1279 a.C) o di Seqenenra Ta’o (o Seqenenra Ta’o il Coraggioso - faraone dal 1558 a.C).

L’uso della tecnica CT, che consiste nel far ruotare intorno ad un corpo una serie di raggi X per poter ricreare un corpo 3D, non ha rivelato, sfortunatamente, un possibile albero genealogico della mummia.

Il fatto che il suo cervello non sia stato rimosso fa credere agli studiosi che il corpo risalga alla diciannovesima dinastia piuttosto che alla diciassettesima. Per questo è più probabile che Meritamun fosse figlia di Seqenenra Ta'o e non di Ramses II.

Oltre a Meritamun, venne trovata un’altra mummia nello stesso sito. I ricercatori sostengono che sia Pentawere, figlio di Ramses III (costretto a suicidarsi dopo aver ordito un complotto per uccidere il padre).

La sua mummificazione, pur essendo figlio di un faraone, fu molto raffazzonata: venne avvolto in fasce di pelle di pecora e non di lino; i suoi organi non vennero rimossi e messi dentro i canopi; nemmeno la sua mascella fu chiusa, lasciando che la sua bocca rimanesse aperta.

Consapevoli del destino del principe Pentawere, la dottoressa Sahar Salem e l’egittologo Zahi Hawass hanno condotto delle ricerche scrupolose per scoprire la vera identità di Meritamun e se la sua sorte fosse stata simile a quella del figlio di Ramses III.

Attraverso la tomografia computerizzata i ricercatori sono arrivati alla conclusione che coloro che si occuparono della mummificazione di Meritamun lo fecero in maniera scrupolosa. Per esempio, al contrario di Pentawere, molti organi vennero rimossi, fatta eccezione per il cuore, i polmoni e la trachea; il suo corpo venne avvolto con lino e resina.

Inoltre, hanno notato una diffusa aterosclerosi e grandi placche di sangue che hanno ostruito i vasi sanguigni. Si è dedotto che il corpo, a seguito di un possibile arresto cardiaco, sia rimasto solo per qualche ora e nessuno abbia potuto impedire l’inizio del rigor mortis (una condizione che prevede, circa tre ore dopo la morte, l’irrigidirsi dei muscoli).

Il professore di bioarcheologia - Andrew Nelson- della University of Western Ontario sostiene che la forma assunta dalla mummia (bocca aperta e gambe piegate con caviglie incrociate) sia dovuta da una combinazione di rigor mortis e spasmi post-mortem.

Ma perché il corpo, nonostante la mummificazione, è rimasto deformato?

Alcuni sostengono che gli addetti alla mummificazione del cadavere iniziarono il processo prima che il rigor mortis si concludesse, lasciando il corpo così com' era stato trovato.

Altri hanno un parere contrastante. Dopotutto, la mummificazione era un processo molto scrupoloso e il rigor mortis è, comunque, una condizione che dura solo pochi giorni e si conclude quando il corpo comincia a decomporsi.

Secondo l’antropologo Andrew Wade, dell’Università McMaster (Canada), è possibile che le fasce non fossero abbastanza resistenti per tenere la mascella unita con la mandibola. Di conseguenza, queste, sciogliendosi, hanno lasciato che l’ossatura della faccia cadesse - modificando la mummia per l’eternità.

In conclusione, l’unica certezza che si è potuta ricavare da questa ricerca è che la scoperta di Meritamun o di altre mummie in stati simili al suo potranno aiutare gli egittologi ad approfondire le varie pratiche di mummificazione, di cui, come ricorda la dottoressa Salem, non abbiamo dettagli scritti (fatta eccezione per i testi dei viaggiatori, come Erodoto).