1
Speciale Tech
Per OpenAI e Sam Altman l'IA è davvero pericolosa?

Periodo nero per Mark Zuckerberg: dopo la multa da 1,2 miliardi di Euro a Facebook da parte dell'UE (la più salata mai inflitta nella storia delle Big Tech europee), arriva oggi la notizia che Meta ha licenziato altri 6.000 lavoratori, in quello che è il suo secondo "round" di tagli negli ultimi dodici mesi.
Per chi non se lo ricordasse, i primi licenziamenti di Meta risalgono a novembre 2022, quando l'azienda aveva lasciato a casa ben 11.000 dipendenti da un giorno all'altro, per via della crisi economica globale che sta duramente colpendo il settore tecnologico. Successivamente, Meta ha annunciato altri esuberi nel mese di marzo, che si stanno concretizzando proprio in queste ore.
In totale, ad essere colpiti sono stati ben 6.000 lavoratori dell'area business di Meta, che si occupano prevalentemente di vendita di spazi pubblicitari, marketing e partnership. A riportarlo è Gizmodo, che cita alcune fonti interne all'azienda. Ad aprile, era emerso che Meta avrebbe licenziato altre 10.000 persone entro fine maggio, perciò è possibile che l'ondata delle scorse venga seguita a stretto giro da ulteriori esuberi.
Tutti questi licenziamenti fanno parte dell'"anno dell'efficienza" di Facebook, Instagram e compagnia, per come lo ha chiamato Mark Zuckerberg negli scorsi mesi. "Il focus sui posti di lavoro nelle posizioni business di questi licenziamenti si allinea alle necessità espressa da Mark di tornare ad un rapporto ottimale tra ingegneri e altre posizioni", spiega Meta.
I licenziamenti finora effettuati da Meta hanno garantito dei risparmi a breve termine alla compagnia, ma non è chiaro quanto contribuiranno sul lungo periodo al benessere economico dell'azienda. Nel mese di aprile, Meta ha riportato una crescita delle vendite che non si vedeva da mesi, ma ciò sembra dipendere anche da un netto cambio di priorità, che ha coinciso con un parziale abbandono del Metaverso in favore dell'IA.
Altri contenuti per Facebook
Contenuti più Letti