Metahuman e Deepfake su Unreal Engine 5: cosa può andare storto?

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Negli ultimi mesi abbiamo esplorato le potenzialità di Unreal Engine 5 attraverso tech demo sbalorditive e impressionanti progetti amatoriali. Nel nostro nuovo video andremo alla scoperta di una delle più interessanti applicazioni del motore grafico delle ultime settimane.

Il curioso test di Ralph Virtual si basa principalmente sulla tecnologia Metahuman, che abbiamo già visto all’opera nella demo di The Matrix Awakens, in cui abbiamo potuto osservare con maggiore concretezza anche i prodigi di Lumen e Nanite.

Proprio Metahuman, però, ha rubato la scena grazie alla sua capacità di riprodurre personaggi come Neo e Trinity in maniera estremamente realistica e credibile. Al centro delle prove di Ralph, invece, troviamo il volto di Tom Cruise, ottenuto grazie ai prodigi di DeepFaceLive, un software open source tra i più noti nel settore, che consente di creare soggetti realistici in tempo reale dopo un training sui modelli facciali da sostituire.

Combinando queste tecnologie, Ralph è riuscito a ottenere un risultato decisamente credibile, che non nasconde la natura amatoriale del progetto ma che rende merito a entrambe. Le espressioni facciali e la mimica del soggetto sono molto convincenti, soprattutto con determinati set di illuminazione. Tuttavia, a tradire il modello sono sicuramente altri dettagli, come gli indumenti decisamente plastici e la separazione netta rispetto allo sfondo, nonostante nell’inquadratura a sfumature rosse entrambi i difetti sembrino ridursi significativamente.

In un secondo frammento, che potete vedere a schermo in questo momento, lo youtuber e appassionato di deepfake ha mostrato a grandi linee il processo che l’ha portato alla creazione del suo Tom Cruise digitale, dalla creazione degli asset in Maya alla loro migrazione su Unreal Engine 5. Solo a render ultimato, l’utente mostra i risultati già in qualche modo eccellenti del motore di Epic, che diventano poi superlativi con l’applicazione del Deep Fake.

Che si tratti di un semplice esercizio di stile, oppure di un ulteriore tassello che in futuro potrà essere implementato nei titoli che mirano al fotorealismo? Nel frattempo, qualora ve lo foste perso, vi suggeriamo di dare un'occhiata alla ricostruzione in Unreal Engine 5 della stazione ferroviaria giapponese Etchu-Daimon di Imizu, a cura di Lorenzo Drago.