Le microplastiche hanno colonizzato anche le reti alimentari dell'Antartide

Le microplastiche hanno colonizzato anche le reti alimentari dell'Antartide
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Le microplastiche sono state scoperte praticamente in ogni angolo del globo, e vengono avvistati sempre nuovi ambienti: dai parchi nazionali alle cime delle montagne.. insomma, sono davvero ovunque. Recentemente, infatti, un nuovo studio ha trovato queste sostanza anche all'interno delle reti alimentari dell'Antartide.

Nelle viscere di un piccolo animale simile a un insetto, chiamato Cryptopygus antarcticus, lungo le coste della penisola di Fildes sull'isola di King George, gli esperti hanno trovato tracce di polistirolo. Non fatevi ingannare dalla loro grandezza di circa un millimetro, secondo gli scienziati queste creature svolgono un ruolo fondamentale nelle reti alimentari del suolo dell'Antartide. I ricercatori temono che la loro scoperta possa indicare che le materie plastiche si stiano facendo strada nelle catene alimentari di queste zone. È noto che le microplastiche passano da una creatura all'altra, poiché non si biodegradano.

Il loro percorso è complesso: la plastica viene consumata dallo zooplancton, i pesci piccoli mangiano il plancton e un pesce più grande mangia - come spesso accade - il pesce più piccolo. A causa di questo effetto, le microplastiche iniziano ad accumularsi nei predatori più grandi. Per adesso, le microplastiche non sono ancora state scoperte all'interno di pesci grandi dell'Antartide. "Il Cryptopygus antarcticus ha un ruolo chiave nelle semplici reti alimentari antartiche terrestri", riferisce all'Agence France-Presse Elisa Bergami, ecologa marina dell'Università di Siena e autrice principale dello studio.

La penisola di Fildes, la zona da cui è stato prelevato questo esemplare, è una delle regioni più contaminate dell'Antartide a causa della sua vicinanza a stazioni di ricerca scientifica, strutture aeroportuali e turismo.

Le microplastiche hanno colonizzato anche le reti alimentari dell'Antartide