Microsoft: ecco le richieste di accesso ai dati da parte delle forze dell’ordine

di

Microsoft ha reso da poco disponibile il secondo Law Engorcement Requests Report del 2013, relativo a tutte le richieste d’accesso ai dati degli utenti effettuate dalle forze dell’ordine nel primo semestre dell’anno. Nel periodo che va dal mese di Gennaio a quello di Luglio, il gruppo ha ricevuto 37.196 richieste relative a 66.539 account; come avvenuto anche nel primo report di Marzo, anche in questo caso il FISA(Foreign Intelligence Surveillance Act) impedisce la divulgazione d’informazioni dettagliate sugli ordini ricevuti da parte della agenzie governative, infatti sono disponibili esclusivamente i dati aggregati su base annuale. Sulla totalità delle richieste ricevute, Microsoft ha divulgato dati di tipo “non-content” nel 77% dei casi; tali dati rappresentano i parametri registrati nel momento in cui l’utente effettua l’accesso a un qualsiasi servizio(IP, nome, posizione, email ecc.). Nessun dato è stato divulgato in seguito al 21% delle richieste, e solo il 2,19% di esse ha comportato la comunicazione dei contenuti; analizzando il rapporto, si evince che il 92% delle richieste proviene dagli Stati Uniti, che, insieme a Regno Unito, Francia, Turchia e Germania rappresentano la top 5 dei paesi con il numero più alto di richieste. Per quanto riguarda l’Italia, invece, il totale delle richieste per i servizi Microsoft è stato pari a 852, corrispondenti a 1.172 account; nessuno contenuto è stato divulgato, mentre il 78,2% è rappresentato da dati “non-content”. Per il software Skype, le richieste sono state 79, per 153 account, con una percentuale di dati comunicati pari al 57%.

Nessun dato è stato divulgato in seguito al 21% delle richieste, e solo il 2,19% di esse ha comportato la comunicazione dei contenuti; analizzando il rapporto, si evince che il 92% delle richieste proviene dagli Stati Uniti, che, insieme a Regno Unito, Francia, Turchia e Germania rappresentano la top 5 dei paesi con il numero più alto di richieste. Per quanto riguarda l'Italia, invece, il totale delle richieste per i servizi Microsoft è stato pari a 852, corrispondenti a 1.172 account; nessun contenuto è stato divulgato, mentre il 78,2% è rappresentato da dati "non-content". Per il software Skype, le richieste sono state 79, per 153 account, con una percentuale di dati comunicati pari al 57%. 

Microsoft: ecco le richieste di accesso ai dati da parte delle forze dell’ordine