Minare Bitcoin ora è più facile: profitti maggiori dopo il ban delle criptovalute in Cina

Minare Bitcoin ora è più facile: profitti maggiori dopo il ban delle criptovalute in Cina
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Il blocco del mining delle criptovalute in Cina ha visto inizialmente un crollo del valore del Bitcoin, dato che nel Dragone avviene quasi il 70% del mining in tutto il mondo. Eppure, il medesimo provvedimento ha avuto anche un vantaggio importante: minare Bitcoin è diventato molto più facile e redditizio, ecco perché.

Stando a quanto riportato anche da Business Insider e stando ai dati di BTC.com, il livello di difficoltà del mining di Bitcoin è calato del 28% nel corso dello scorso weekend e, a quanto pare, è pure il calo più elevato mai registrato dall’inizio delle attività. La ricalibrazione in questione è avvenuta in quanto il numero di miner in attività si sta riducendo gradualmente, proprio a causa dei provvedimenti severissimi adottati dal Governo cinese.

Anche il trader Scott Melker ha pubblicato un tweet nella giornata di oggi spiegando che le entrate giornaliere dalle sue attività di mining sarebbero aumentate del 50% dopo la regolazione automatica dell’hashrate di Bitcoin da parte dell’algoritmo della rete: “Il prezzo del Bitcoin è sceso di oltre il 50% in poche settimane e la Cina ha vietato il mining nel paese, il quale rappresentava circa il 60% dell’hashrate…e il network non ha subito colpi. Non è necessario alcun intervento da parte di un governo o alcuna manipolazione. È semplicemente il libero mercato…libero”.

A questo punto ci possiamo aspettare, eventualmente, un aumento dei trader e miner in Occidente; al contempo, però, si prospetta – anzi, sta già avvenendo – un cambiamento importante nel mercato delle schede video, con cali di prezzi e maggiore disponibilità di pezzi. Insomma, sarà il tempo a dirci che futuro spetta al mercato delle criptovalute e, soprattutto, al Bitcoin.