La minore diffusione del Coronavirus sta rallentando lo sviluppo del vaccino

La minore diffusione del Coronavirus sta rallentando lo sviluppo del vaccino
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La minore diffusione del Coronavirus a livello europeo rappresenta una buona notizia in quanto si traduce in un minor numero di morti e di persone infette, ma come osservato da vari scienziati potrebbe avere ripercussioni sullo sviluppo del vaccino, che rappresenta l'unico modo per sconfiggere definitivamente la malattia.

Negli ultimi tempi abbiamo parlato di vari candidati, tra cui spiccano quelli sviluppati da Moderna ed Oxford. Proprio l'università inglese si sta preparando a reclutare circa 10mila persone per la nuova fase della sperimentazione: metà di questi riceverà ZD1222 e metà un placebo.

Il professor Adrian Hill, direttore del Jenner Institute, però, ha osservato che la minore presenza di persone infette potrebbe rallentare lo sviluppo del siero. La motivazione è molto semplice da spiegare: se i volontari non sono esposti al virus, indipendentemente dal fatto che ricevano vaccino o placebo, gli scienziati non avranno a disposizione abbastanza dati per condurre uno studio e quindi capire le reale potenzialità ed il livello di protezione per le persone.

"Ad inizio anno abbiamo detto che c'era l'80% di probabilità di avere un vaccino efficace entro settembre. Ma al momento, c'è una probabilità del 50% di non avere alcun risultato" ha affermato il professore al Telegraph. "Siamo in una posizione bizzarra: vorremmo che il Covid rimanesse un pò in giro, ma i casi stanno diminuendo" ha concluso.

Anche in passato abbiamo più volte riportato la notizia secondo cui il vaccino di Oxford potrebbe arrivare a Settembre a seguito dei primi test positivi, ma proprio il rallentamento del Coronavirus potrebbe rallentare l'intero processo. Sul siero si è espresso anche Bill Gates, che si è detto pronto a finanziarlo di tasca sua.