Il mistero di questa strana aurora è stato svelato? Uno studio rivela nuovi dettagli
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Uno dei fenomeni più affascinanti del nostro pianeta è senza dubbio l'aurora. Tra le varie forme sfuggenti che può assumere, c'è ne una che ha creato non pochi grattacapi agli scienziati, i quali non riescono a spiegare in alcun modo la sua origine. Uno studio, però, potrebbe aver svelato il mistero.
Le aurore boreali (e australi) sono causate dall'interazione del vento solare con il campo magnetico e l'atmosfera della Terra. Gli elettroni della nostra "ionosfera" vengono eccitati dal vento solare e, quando tornano poi al loro stato iniziale, rilasciano i tipici bagliori delle aurore. I colori sono dovuti ai diversi elementi che si trovano a quelle alte quote, come l'ossigeno atomico, l'ossigeno molecolare e l'azoto.
Negli ultimi anni, gli scienziati hanno rilevato una forma insolita in alcune aurore, apparendo come delle "dune" del deserto, striate e distese. Sebbene il fenomeno ottico dell'aurora sia di per sé mutevole e senza un forma definita, queste "aurore dunali" hanno insospettito i ricercatori, percependo che qualche altro meccanismo era fautore della loro formazione.
Grazie ad uno studio meticoloso pubblicato su AGU Advances lo scorso anno - eseguito su un grande avvistamento del 2016 - gli scienziati hanno appurato che queste aurore insolite vanno a formarsi prevalentemente nella "mesopausa" terrestre, lo strato di confine a circa 80-100 km di quota che delimita la mesosfera dalla termosfera.
Il loro singolare aspetto è dovuto ad una combinazione di grandi banchi di gas di ossigeno che possono presentarsi nell'atmosfera, uniti a forti raffiche di vento che ne allungano la forma; non è escluso, però, che possa c'entrare in qualche modo anche l'interferenza del campo gravitazionale terrestre.
Il materiale audio e video che gli scienziati hanno preso in esame, ha permesso di stimare la velocità di propagazione della "duna" a circa 720 km/h. Per il team di ricerca è un grande risultato aver raggiunto queste considerazioni basandosi solo su materiale "amatoriale", e ha precisato che per saperne di più occorreranno più dati, possibilmente con uno studio mirato.
Unico problema è che le aurore a forma di duna non capitano a comando, il che potrebbe richiedere molto tempo per sapere di più su questo affascinante e antichissimo fenomeno.
Sapevate che persino su Venere ci sono fenomeni simili alle aurore boreali?
FONTE: AGU Journals
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