Il mito dello Ius Primae Noctis può dirci molto sulla nostra visione negativa del Medioevo

Il mito dello Ius Primae Noctis può dirci molto sulla nostra visione negativa del Medioevo
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Lo Ius Primae Noctis, cioè il "diritto della prima notte", si suppone sia stata quella pratica medievale che obbligava le giovani donne popolane a trascorrere la prima notte di nozze col signorotto locale e non col marito. Gli storici hanno spiegato più volte che questo non fosse vero. Eppure qualcuno continua a crederci...perché?

La prima fonte che abbiamo in merito a questo argomento non è medievale, bensì risale a 4500 anni fa. Stiamo parlando de "L'epopea di Gilgamesh", un ciclo epico di origini babilonesi - nonché opera che potrebbe contenere la prima fake news della storia.

Di fronte a questa informazione, possiamo sfatare immediatamente un primo elemento: il diritto alla prima notte, concesso ad un signore potente, se mai sia esistito, non era presente solo nei "secoli bui" (un sinonimo di Medioevo, usato, soprattutto, nella cultura popolare).

Proviamo, però, ad andare più a fondo: quali sono le basi storiche medievali su cui possiamo credere che lo Ius Primae Noctis sia esistito?

A quanto pare nessuna. Svariati medievisti si sono posti, nel corso dei decenni, l'obiettivo di trovare una possibile testimonianza che ne potesse parlare, o anche solo il nome di qualche vittima. Tuttavia, nulla è ritornato alla luce.

Una persona critica, di fronte a quest'evidenza, è solita porre due contro-argomentazioni:

  1. Rispetto alle epoche storiche future, cioè l'età moderna e contemporanea, è più difficile trovare documenti scritti risalenti al Medioevo.
  2. La donna comune non aveva alcun valore sociale, quindi gli uomini colti non si sono mai premurati di parlare della loro reale condizione.

Queste visioni, per quanto legittime e sensate, tendono ad essere troppo radicali e a non guardare il contesto in una prospettiva più ampia. Le popolane, per quanto potessero essere "semi-scarti della società", erano sempre individui legati a delle famiglie, a delle comunità.

Il Medioevo è uno dei periodi storici più lunghi che l'Europa abbia vissuto. Esso è durato per quasi un millennio, a seconda delle periodizzazioni che si osservano. Se il "diritto della prima notte" fosse realmente esistito, prima o poi sarebbero nati degli episodi di rivolta (matrimoni segreti, manifestazioni violente, processi penali).

Ci sarebbe stato qualcosa, anche un piccolo foglio nascosto in qualche archivio sperduto in questo continente, che avrebbe provato un'ingiustizia del genere. Invece, tutto viene rilegato al mondo della finzione o alla propaganda, tra un castello e l'altro, per muovere le masse contro un signore piuttosto che l'altro.

Questo nega gli abusi di potere, le molestie o, nei peggiori dei casi, gli stupri di alcuni signori sulle povere ragazze del suo contado? Assolutamente no. Questi episodi sono esistiti e sarebbe intellettualmente scorretto negarlo. Nel Medioevo vi erano persino degli obblighi dettati dai signori locali, sempre in merito alla sfera matrimoniale, che i contadini dovevano seguire. Per esempio, in alcune aree europee era necessario, per un popolano, chiedere al suo signore di sposarsi o pagare una tassa.

Con l'Illuminismo l'idea che lo "Ius Primae Noctis" fosse reale si radicalizzò. La concezione negativa del Medioevo, inteso come "l'era più oscura dell'umanità" o come "solo un brutto periodo di transizione verso la rinascita europea", iniziò a crearsi, portando avanti anche falsi miti come questo.

La prova più evidente, che certifica l'efficacia del pensiero negativo illuminista riguardo il Medioevo, si può notare ancora oggi: grazie ad Alessandro Barbero e ad altri divulgatori storici, molte persone stanno riconoscendo quanto polarizzata fosse la loro conoscenza su un millennio della nostra storia.