Il primo modulo della stazione spaziale cinese è alimentato da propulsori ionici
Il primo modulo della stazione spaziale cinese Tiangong, chiamato Tianhe e lanciato a fine aprile scorso, è alimentato da propulsori ionici, tecnologia che consentirebbe di ridurre il tempo e il carburante necessario ai viaggi spaziali.
La struttura è caratterizzata dalla presenza di quattro propulsori ionici che utilizzano energia elettrica per generare campi elettromagnetici di accelerazione ionica (atomi o molecole carichi elettricamente) al fine di generare la spinta propulsiva necessaria ad effettuare gli spostamenti. Diversamente dalla propulsione chimica, che mantiene la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) in orbita, gli azionamenti ionici risultano estremamente più efficienti. A tal proposito, I propulsori della ISS impiegano solitamente quattro tonnellate di carburante missilistico ogni anno, mentre la tecnologia ionica si attesterebbe ad un utilizzo di appena 400 kg per anno.
Un motore ionico genera una spinta accelerando gli ioni attraverso l'elettricità: ionizza un gas neutro rimuovendo alcuni elettroni dagli atomi, creando così una nuvola di ioni positivi. Quando acceso, la propulsione emette una fiamma blu generata da particelle incredibilmente calde e cariche elettricamente. Quest’ultime potrebbero potenzialmente permettere di raggiungere velocità tali da accorciare il tempo necessario per un viaggio su Marte da otto mesi a soli 39 giorni. "I progetti spaziali di solito sono molto grandi", ha affermato uno scienziato cinese con sede a Pechino. “Una missione tipica coinvolge centinaia o addirittura migliaia di individui. Ma la competizione nello spazio è essenzialmente una competizione su alcuni dettagli molto piccoli ma estremamente importanti”. "Il propulsore ionico è una di quelle aree in cui il diavolo è nei dettagli", ha aggiunto lo scienziato.
FONTE: futurism
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