Anche nel mondo animale esistono innumerevoli dialetti diversi

Anche nel mondo animale esistono innumerevoli dialetti diversi
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E’ stato studiato un comportamento particolare in scimmie appartenenti alla famiglia Callitrichidae, le cosiddette scimmie Marmoset: quando cambiavano ambiente, adattavano il loro dialetto a quello locale.

Queste piccole scimmie comunicano tra loro utilizzando un linguaggio fatto di vocalizzazioni che possono essere differenti nelle varie regioni dove questi animali vivono. L’uso di linguaggi diversi in aree differenti, seppur si tratti di esemplari appartenenti alla stessa specie, non deve sorprendere. Come per l’uomo è comune avere dei dialetti locali che possono differire anche enormemente da regione a regione o, addirittura, da paese a paese, così succede per molti animali. Un esempio tra tutti è quello degli uccelli.

Il cinguettio, si è visto, cambia notevolmente a seconda del luogo nonostante gli uccelli appartengano alla stessa specie e, quindi, verrebbe spontaneo credere che dovessero cantare tutti allo stesso modo. Ebbene, in questo studio dell’Università di Zurigo si è osservato, o meglio si è ascoltato, come queste scimmiette dialogavano tra di loro giungendo alla conclusione che i vari gruppi, a seconda della regione o della zona di appartenenza, emettevano dei suoni leggermente diversi.

Il punto, però, era capire se questi dialetti diversi fossero attribuibili a geni differenti nelle varie popolazioni, se fossero correlati ai fattori ambientali collegati quindi alle diverse zone di appartenenza oppure se questi cambiamenti fossero appresi socialmente. Per capire in che modo si formino questi dialetti gli scienziati hanno preso un gruppo di scimmie con un loro specifico dialetto, lo hanno analizzato e fatto in modo che questo gruppo si fondesse con un altro con un dialetto differente. I due gruppi si sono uniti e, dopo un po’ di tempo, gli scienziati hanno ascoltato il modo di parlare dell’insieme di individui formato dalla fusione dei due raggruppamenti.

Ebbene, il dialetto usato da tutti gli individui era quello del secondo gruppo: il parlare dei nuovi arrivati si è quindi adattato al dialetto diverso. Ed è Yvonne Zürcher, prima autrice dello studio, a dirci che se il linguaggio fosse stato di natura genetica probabilmente il primo gruppo avrebbe continuato a parlare in maniera dissimile e non si sarebbe adattato al nuovo dialetto dimostrando, quindi, che il linguaggio è una capacità apprendibile. Probabilmente il vantaggio dell’imparare il nuovo dialetto lo si può tradurre come un modo per segnalare l’interesse ad unirsi al gruppo ed aumentare, così, il numero di nuovi partner con cui accoppiarsi.