Questa moneta testimonierebbe il violento attacco di uno dei pirati più noti di sempre

Questa moneta testimonierebbe il violento attacco di uno dei pirati più noti di sempre
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Nel New England, una regione a nord-est degli Stati Uniti, sono state trovate alcune monete in argento con delle particolari scritte in arabo, usate alla fine del Seicento. Si sta parlando molto di loro negli ultimi giorni, perché alcuni esperti ritengono che siano collegate ad uno dei pirati più noti di sempre: Henry Avery.

Questo personaggio è abbastanza celebre nella storia della pirateria inglese, vista la sua forte ambizione nell'ottenere più tesori possibili intercettando le navi commerciali provenienti dall'Oriente. Era una figura molto scaltra e non era solita farsi scrupolosi su chi uccidere o meno per poter raggiungere i propri obiettivi.

Aveva iniziato la sua carriera navale come ufficiale della Carlo II, una piccola imbarcazione inglese, ma noleggiata dagli spagnoli, che venne nominata in onore del re dell'epoca, cioè Carlo II d'Inghilterra (il primo re Stuart dopo il breve periodo repubblicano guidato da Oliver Cromwell). Il suo lavoro era proprio quello di contrastare la pirateria diffusasi nelle Antille.

La nave, tuttavia, non raggiunse mai la sua meta, per via del forte malcontento che nasceva sempre più al suo interno. Fu proprio Avery uno dei primi a manifestare dissenso nei confronti dei capi di comando ed ad organizzare un ammutinamento.

Da quel momento in poi, la Carlo II sarebbe diventata una nave pirata, la Fancy, il cui capitano era proprio il leader della rivolta.

Henry Avery si presentò subito come un incredibile comandante, capace di catturare in pochissimi mesi ben 5 navi, sia inglesi che danesi, sia prendere in ostaggio un governatore per ottenere massicci rifornimenti.

Il suo obiettivo più ambizioso, però, era solo uno: catturare parte dei beni trasportatati dalla flotta Moghul - la più importante dinastia imperiale indiana di religione musulmana, nonché una tra le economie più forti del mondo moderno.

Nel 1695 la Fancy attaccò la Ganj-i-Sawai, la più grande nave della flotta indiana. In soli due giorni, Avery riuscì ad abbordarla e saccheggiare beni da un valore che si aggirava tra i 40 e 130 milioni di dollari odierni. In tutto questo, la ciurma capitanata dall'ex-ufficiale inglese passò alla storia per le terribili atrocità compiute sulle giovani donne presenti nell'imbarcazione indiana, tra cui, forse, la figlia del Grande Moghul d'allora, Aurangzeb.

Le monete trovate recentemente dall'appassionato Jim Bailey ed altri suoi colleghi potrebbero aver fatto parte, secondo loro, del bottino rubato dalla Ganj-i-Sawai e potrebbero essere state portate da Avery nelle colonie statunitensi nel momento in cui si vide costretto a fuggire, visto che pendeva su di lui una taglia internazionale di 500 sterline.

Questa teoria è nata dal fatto che su tutte quelle riportate alla luce, nessuna presenta una data di stampa dopo il 1695. Una in particolare venne coniata addirittura nel 1693, quindi in un anno molto vicino alla cattura della Ganj-i-Sawai.

Ovviamente, non tutti gli esperti concordano con quest'ipotesi, avanzando l'idea che le informazioni siano troppo circostanziali e che non possano confermare la veridicità dei fatti al 100%.

Bailey ha risposto a queste critiche sottolineando che le monete presenti potrebbero anche non essere state rubate necessariamente dalla Ganj-i-Sawai, ma è innegabile che Avery o dei suoi sottoposti le avessero portate dall'Oriente negli Stati Uniti nel momento della loro fuga e che avessero provato ad usarle per sopravvivere. La loro importanza, quindi, rimarrebbe intatta.

Questa moneta testimonierebbe il violento attacco di uno dei pirati più noti di sempre