Morale, ideologia: giustifichiamo la violenza sempre in modo oggettivo?
Per molto tempo lo studio della morale ha affascinato gli psicologi del mondo che hanno cercato di studiare il suo cosiddetto "lato positivo". Una ricerca recente, tuttavia, ha scoperto che potrebbe esistere anche un "lato negativo" della morale che giustifica la violenza in base alle proprie convinzioni sociali.
"Quando i volontari dello studio avevano forti convinzioni morali e vedevano foto di proteste violente, ma congruenti con le loro opinioni, abbiamo rilevato l'attivazione nel sistema di ricompensa del cervello, come se la violenza fosse un premio per loro." Ha detto il professor Jean Decety, specializzato nello studio della psicologia morale.
Lo studio è stato pubblicato sull'American Journal of Bioethics, nella sezione Neuroscience e insieme al neurologo Decety ha collaborato Cliff Workman, un dottorando dell'University of Pennsylvania e il dottorando Keith Yoder della University of Chigago. Conducendo lo studio hanno scoperto come la violenza può essere causata dalla propria moralità invece che dalle cattive intenzioni o dalla mancanza di controllo degli impulsi.
Analizzando le risposte neurali negli individui che giustificavano la violenza per motivazioni ideologiche, gli esperti hanno scoperto in che modo il cervello elabora le motivazioni conflittuali, ovvero attivando i sistemi di ricompensa del cervello, di cui abbiamo scoperto otto incredibili curiosità. In fondo è la storia stessa ad insegnarcelo, come dice Decety, palcoscenico di scontri e violenze causate da individui decisi ad imporre i propri valori agli altri.
"La violenza politica non è causata necessariamente da malintenzionati. Spesso invece le persone che vogliono essere virtuose, cercando di convincere gli altri a seguire le proprie norme comportamentali e sociali, per farlo spesso hanno utilizzato mezzi violenti." Ha spiegato Jean Decety
Per comprendere la relazione tra morale e violenza motivata dall'ideologia, il team di scienziati ha organizzato un esperimento che ha coinvolto diversi partecipanti da Chicago, i quali hanno compilato un test sulle proprie opinioni politiche e sulle questioni generalmente accostate all'ideologia liberale e conservatrice, poi sono state mostrate loro foto di proteste violente realmente accadute.
Grazie alla risonanza magnetica gli esperti hanno scansionato i cervelli, di cui sono state sono scoperte proprietà rigenerative, in attività durante la visione delle foto, identificando quali percorsi neurali venivano coinvolti. Il risultato ipotizzato dal team sarebbe che le ideologie morali modificherebbero in due modi le convinzioni sulla necessità e giustificazione della violenza: riducendo il controllo inibitorio o aumentando il valore soggettivo della violenza.
Comunque serviranno altri studi per confermare pienamente i risultati, soprattutto perché durante l'esperimento vi era una preponderanza di individui con ideologia conservatrice.
FONTE: medicalxpress
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