Per quale motivo venerdì 13 e venerdì 17 sono considerarti sfortunati?

Per quale motivo venerdì 13 e venerdì 17 sono considerarti sfortunati?
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Per quale motivo il numero 13 e il numero 17 sono considerati sfortunati? E perché in associazione al venerdì rappresentano delle date nefaste? Ebbene i motivi sono plurimi, e dipendono dalla cultura e dalla storia delle civiltà prese in esame.

Proprio per questa ragione il numero 13 e 17 sono considerati diversamente, in fatto di superstizione, in base alla nazione o al continente. Benché siano semplici credenze popolari le loro conseguenze possono essere molto concrete. Infatti, possiamo prendere per esempio la triscaidecafobia, cioè la paura del numero 13, che provoca ansia e spesso una fobia irrazionale nei confronti di questo numero. Portando, ad esempio, alcune compagnie aeree americane ed europee a “saltare” la fila tredici dei posti per i passeggeri.

Le motivazioni alla base di questa superstizione, in riferimento al numero tredici, hanno origini molto antiche, e fra queste possiamo annoverare l’associazione ai tredici presenti all'ultima cena di Cristo, il quale venne tradito dal tredicesimo membro considerato Giuda, oppure la concezione babilonese secondo cui il 13 era una cifra “inutile”. Per quanto concerne il venerdì, invece, il giorno della settimana viene considerato sfortunato in relazione ad Eva che tentò Adamo con la “famosa” mela proibita e per la stessa crocifissione del Cristo, sul quale aleggia ancora il mistero sui chiodi della croce di Gesù. Tuttavia, benché venerdì tredici sia universalmente riconosciuto come una giornata nefasta, in Italia è generalmente attribuito al numero 17 il primato di cifra più sfortunata. Questo fatto è probabilmente da imputare alla cultura romana, nella quale il diciassette veniva scritto XVII, e che anagrammato poteva leggersi come come "vixi", vissi (un tempo) e di conseguenza richiamare il concetto della morte.

A tal proposito, la concezione di numeri considerati sfortunati esiste anche in altri paesi. Nello specifico, in Cina, Giappone e Corea è molto comune la tetrafobia, cioè la paura del numero 4, probabilmente a causa del fatto che in cinese la parola “4” è quasi identica alla parola “morte”. Le superstizione fanno parte della vita di tutti i giorni, e se volete conoscerne altre vi rimando al nostro precedente articolo sull'origine delle superstizioni più diffuse.