Mozilla blocca i siti cinesi. Google trova un'alleata inaspettata

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Una guerra contro la Cina a colpi di siti bloccati, sembra essere questa la strada intrapresa dai grandi motori di ricerca per salvaguardare la privacy dei propri utenti. Dopo Google infatti è la volta di Mozilla Corp., che dal primo aprile ha inserito in blacklist sul suo browser Firefox tutti i siti certificati dalla CNNIC, colpevole, secondo i colossi americani, di aver lasciato intenzionalmente delle falle di sicurezza che permetterebbero l’accesso a malintenzionati.

Sarebbe infatti estremamente semplice per un Hacker intercettare dati impersonando una falsa pagina web. La compagnia egiziana MCS Holdings incaricata dalla Cina di gestire questi certificati, nega qualsiasi tipo di premeditazione o volontarietà, facendo risalire il problema ad un semplice errore in fase di test. Rimane il fatto che le conseguenze di questo embargo saranno pesanti per lo stato asiatico, con il traffico dei siti .cn che si troverà pesantemente ridotto: Chrome e Firefox sono infatti tra i browser web più popolari e da soli raccolgono circa il 70% dello share sul territorio della Repubblica popolare Cinese. Zhang Jing, rappresentante del CNNIC, che aveva bollato come assurdo l’atto perpetrato dalla casa di Mountain View, non ha ancora rilasciato commenti sulla decisione di Mozilla.