L'incredibile museo sottomarino che vuole salvare la Barriera Corallina grazie all'arte

L'incredibile museo sottomarino che vuole salvare la Barriera Corallina grazie all'arte
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La Grande Barriera Corallina fu scoperta dall'esploratore James Cook intorno al 1768 quando partì per la Terra Australis. Il viaggio fu lungo e tortuoso e dopo che la nave si incagliò, durante la sua riparazione, Cook potette studiare a fondo la peculiare costa contraddistinta dall'affascinante fauna, fino ad allora sconosciuta.

La Barriera Corallina australiana è ad oggi la più grande struttura composta da organismi viventi, per questo può essere vista addirittura dallo spazio. La sua integrità è preziosa ma nonostante il lavoro del Parco Marino della Barriera Corallina, recentemente la temperatura del mare si è alzata di 4 gradi, causando lo sbiancamento e la morte del 20% dei coralli.

L'artista Jason deCaires Taylor, in collaborazione con la James Cook University, diede il via ad un progetto che prevedeva la costruzione di un parco di sculture sottomarino. Ovviamente, l'Australia sostiene la propria economia soprattutto grazie alle enormi masse di turisti che invadono il paese anno dopo anno, dunque, se l'idea di Taylor poteva sembrare inizialmente incomprensibile è giusto sottolineare come la limitazione del fenomeno sarebbe inutile o più semplicemente improduttiva.

Le sculture di indubbia magnificenza, riprese nelle pose più disparate, come dei guerrieri intenti a proteggere la preziosa Barriera, sono ispirati alla cultura indigena del luogo e ognuna delle 20 opere è ispirata ad un mestiere o una particolare vocazione tradizionale.

Quest'ultime fanno parte di un progetto più grande; infatti, sono state installate in queste modeste "serre" sottomarine poco prima della stagione di riproduzione dei coralli, cioè quando depongono le uova. All'interno del cemento marino vi si trovano oltre duemila frammenti di corallo a cui le larve di quest'ultimo potranno attaccarsi facilmente, grazie al pH neutro del materiale.

Una particolare installazione che si trova sopra il livello del mare, alla fine del molo di Townsville, è la Ocean Siren, la scultura che cambia colore in tempo reale per indicare la temperatura delle acque, in una scala dove il blu rappresenta una situazione stabile e positiva mentre il rosso scuro una situazione di estremo riscaldamento che potrebbe portare allo sbiancamento dei coralli.

Se idee di questo genere fossero applicate a più zone del pianeta potremmo, grazie all'arte, trovare il punto di congiungimento tra società moderne e madre terra, convivendo senza nessun tipo di abuso.