Può la narrazione di una storia sincronizzare i battiti di chi l'ascolta? Scopriamolo

Può la narrazione di una storia sincronizzare i battiti di chi l'ascolta? Scopriamolo
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Raccontare storie è sempre stata prerogativa degli esseri umani dall’alba dei tempi. La narrazione ha il potere di coinvolgere ed emozionare, fungendo anche da veicolo per tramandare conoscenze, usi e costumi. I dati preliminari di un recente studio rivelano che la narrazione permette addirittura di sincronizzare i battiti cardiaci.

Lucas Parra, ingegnere biomedico e coautore dello studio, in un post su Twitter (che vi riproponiamo in calce alla notizia) ha posto una domanda sul perché di questo fenomeno. Secondo i ricercatori la risposta potrebbe trovarsi nei meccanismi di allerta che il nostro cervello attua sull’ambiente circostante.

L’equipe scientifica, guidata da Pauline Perez, neuroscienziata presso il Paris Brain Institute, ha effettuato rilevamento e monitoraggio, sotto forma di elettrocardiogramma, della frequenza cardiaca di alcuni volontari.

Gli esperimenti si sono basati sull’ascolto della famosissima opera di Jules Verne “20.000 leghe sotto i mari” e materiali audio-visivi educativi. Dal monitoraggio è emerso che le frequenze cardiache dei partecipanti erano sincronizzate, a prescindere se fossero vicini o distanti.

Dall’analisi dei dati è stato riscontrato che non sembra essere un processo legato alle emozioni (che per essere associate ai ricordi necessitano di una bella dormita), ma piuttosto una forma di elaborazione cosciente sincrona, per la quale i cuori dei partecipanti battono all’unisono. A riprova di ciò, quando negli esperimenti veniva interrotta la concentrazione dei partecipanti, sottoponendoli a calcoli e a suoni distraenti, questa sincronia è diminuita, in concomitanza ai ricordi legati alla narrazione.

Jacobo Sitt, neuroscienziato del Paris Brain Institute, ha dichiarato "Ciò che è importante è che l'ascoltatore presti attenzione alle azioni nella storia" e continuando "Non si tratta di emozioni, ma di essere coinvolti e attenti e pensare a cosa accadrà dopo. Il tuo cuore risponde ai segnali provenienti dal cervello".

Secondo quanto afferma Parra "Quello che abbiamo scoperto è che il fenomeno è molto più ampio e che, semplicemente seguire una storia ed elaborare uno stimolo, causerà fluttuazioni simili nella frequenza cardiaca delle persone. È la funzione cognitiva che fa aumentare o diminuire la frequenza cardiaca".

Gli studiosi ipotizzano che le parole, il significato della narrazione e le emozioni scaturite concorrano ad instaurare questa sincronicità e che, quindi, una narrazione avvincente stimoli il processo. Gli scienziati suggeriscono, però, che si tratta di uno studio effettuato su un numero ancora troppo esiguo di partecipanti e che i dati andranno meglio approfonditi e correlati a parametri cerebrali, i quali potrebbero confermare o sfatare la possibilità che queste narrazioni siano davvero la causa della sincronia del battito cardiaco.

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