La NASA scoprì già quarant'anni fa la fosfina su Venere? Forse sì, e non se ne accorse

La NASA scoprì già quarant'anni fa la fosfina su Venere? Forse sì, e non se ne accorse
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Mai come in questi ultimi mesi Venere sta facendo parlare di sé: la potenziale scoperta di fosfina sul pianeta infernale potrebbe essere un segno di qualche forma di vita microbica. Scavando negli archivi NASA però, si è scoperto che alcune sonde avevano già dato risultati simili, e nel 1978.

La sensazionale notizia pubblicata lo scorso 14 settembre dalla Royal Astronomy Society ha ancora una forte risonanza mediatica, per non parlare dell’impatto che ha avuto sulla comunità scientifica, rivoluzionando il modo di immaginare Venere ma anche creando diversi scontri d’opinione sull’uguaglianza “fosfina=vita”.

I ricercatori in questi casi hanno il fondamentale compito di impegnarsi ancor di più e di portare sempre più dati concreti agli occhi di tutti, non importa se si patteggia per una o per un’altra fazione. È quello che hanno fatto sostanzialmente Rakesh Mogul, un biochimico della California State Polytechnic University, e i suoi colleghi: hanno scavato a lungo negli archivi NASA per riesumare i dati raccolti dalla Pioneer Venus Multiprobe (anche conosciuta come Pioneer-13) cercando possibili tracce di “elementi inusuali”. Il loro studio è ancora soggetto a revisioni esterne, ma può essere visionato qui.

Dopo esserci consultati con i miei coautori, abbiamo identificato gli articoli scientifici originali e abbiamo subito iniziato a cercare composti di fosforo", ha dichiarato Mogul. I dati più promettenti – raccolti nel 1978 – provenivano dallo strumento nominato “Neutral Mass Spectrometer” (NMS), uno spettrometro di massa neutro per misurare la composizione atmosferica e delle nuvole venusiane.

Ai tempi, gli scienziati che analizzarono i dati raccolti dalle sonde, non si focalizzarono sui composti di fosforo (di cui la fosfina fa parte), anche perché lo spettrometro di massa in dotazione al veicolo spaziale era progettato per analizzare un diverso tipo di sostanze.

Con la consapevolezza moderna però, i ricercatori hanno ripreso quei segnali, e li hanno confrontanti con la “firma” della fosfina, scoprendone un’incredibile somiglianza e determinando anche la presenza di atomi di fosforo nell’atmosfera.

La squadra scientifica ha anche trovato indizi di altre sostanze chimiche che, stando a ciò che si sa sull’ambiente proibitivo di Venere, non dovrebbero esistere naturalmente - sostanze come cloro, ossigeno e perossido di idrogeno.

"Crediamo che questo sia un'indicazione di sostanze chimiche non ancora scoperte, e/o di sostanze chimiche potenzialmente favorevoli alla vita. Tuttavia, se si considera l'abitabilità passata, attuale e futura di Venere, avremmo bisogno di studi chimici e geologici più lungo termine per comprendere le fonti di qualsiasi potenziale anomalia chimica nelle nuvole."

Per portare ad una conclusione certa serviranno molte più missioni spaziali, sperando che l’interesse vivo che ha acceso la corsa marziana per così tanti anni ora possa includere anche la corsa a Venere.

La NASA scoprì già quarant'anni fa la fosfina su Venere? Forse sì, e non se ne accorse