La NASA vuole che questa astronauta rimanga nello Spazio per 328 giorni

La NASA vuole che questa astronauta rimanga nello Spazio per 328 giorni
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L'astronauta della NASA Christina Koch è arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale lo scorso mese. La notizia è che ora l'Agenzia spaziale ha esteso la durata della sua missione fino a febbraio del 2020: è la seconda volta che un essere umano sta nello Spazio per così a lungo, e i dati della sua missione ci aiuteranno a raggiungere Marte.

Eh già, perché la Koch stando nello Spazio per 328 giorni —giusto un pelo sotto il record, detenuto da Scott Kelly con 340 giorni— ci fornirà un incredibile mole di dati sugli effetti che ha sul corpo (e non solo) un soggiorno nello Spazio così prolungato; e siccome raggiungere Marte e studiare il Pianeta rosso richiederà altrettanto tempo, è bene che impariamo per tempo cosa significa e quali potrebbero essere le complicazioni.

"L'estensione della missione di Christina darà ulteriori dati all'Human Research Program della NASA per continuare a supportare le future missioni sulla Luna e su Marte", ha spiegato Jennifer Fogarty, che è la chief scientist del programma Human Research.

A febbraio del 2020 Christina Koch strapperà a Peggy Whitson (288 giorni) il record per la donna che è rimasta più a lungo nello Spazio.

Di recente è stato condotto uno studio sulle mutazioni del DNA e del corpo comportate dalla permanenza nello Spazio: sono stati confrontate le condizioni di due gemelli, uno dei quali, proprio il sopracitato Scott Kelly, era stato per quasi un anno in orbita — al contrario del fratello Mark era rimasto sulla Terra. La NASA ha così avuto conferma del fatto che una lunga permanenza nello Spazio altera il DNA, arrivando tuttavia alla conclusione che queste modifiche sono solo temporanee.