La NASA vuole installare dei mini reattori nucleari sulla Luna

La NASA vuole installare dei mini reattori nucleari sulla Luna
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Per coadiuvare il più possibile le attività lunari (e forse un giorno anche marziane), gli ingegneri aerospaziali devono escogitare un modo per rendere i propri sistemi energetici quanto più longevi possibili. Una soluzione praticabile potrebbero essere piccoli generatori nucleari in miniatura.

La NASA, in congiunzione con il Dipartimento dell’Energia statunitense, ha aperto una sorta di “chiamata alle armi” per industrie e sviluppatori di grandi e piccola taglia: l’obiettivo è quello di proporre idee e progetti di stazioni di produzione di energia – possibilmente alimentate con materiale nucleare - da poter realizzare, trasportare e infine installare sul nostro satellite.

Il progetto – conosciuto con il nome di Fission Surface Power – è stato ideato già molto tempo fa (circa nel 2008) e adesso sta raggiungendo la chiusura programmata per la fine del 2020. L’agenzia spaziale americana prenderà in considerazione le proposte più appetibili e interessanti, concedendo anche dei premi per consentire alle industrie di lavorare sui progetti preliminari che dovranno essere completati entro la fine del 2021. Il tutto dovrà essere pronto per l’anno 2027, quando si ipotizza che le attività umane sulla Luna saranno di routine e soprattutto di lunga permanenza.

Più volte nel corso degli anni si è pensato di installare queste “stazioni nucleari” sulla superficie lunare, ma spesso l’opinione pubblica si è risentita al riguardo, in quanto i progetti precedentemente presi in considerazione avevano l’HEU, l’uranio altamente arricchito, come combustibile. Molto più concentrato rispetto all’isotopo di Uranio adoperato nei generatori nucleari, veniva spesso usato nei motori dei sommergibili nucleari e - con una miscela differente – nelle “bombe sporche”. Questo ha fatto sì che le comunità contro la proliferazione nucleare si imponessero per la non realizzazione di tali progetti, avendo paura potessero dare il via ad una nuova diffusione dell’HEU.

Gli studi moderni invece richiedono il LEU, ovvero l’uranio a basso arricchimento, molto meno pericoloso ma con una massa sensibilmente più elevata. A tal proposito è intervenuto Anthony Calomino - manager dei sistemi nucleari delle missioni tecnologiche NASA - che ha dichiarato: “Il sistema è piuttosto complesso. Non esiste un fornitore unico che possa realizzare tutto in un solo colpo: occorrerà collaborazione tra i costruttori. La partnership è importante e volevamo dare tempo alle industrie aerospaziali e nucleari per identificare le esigenze e le capacità comuni”, ha poi concluso “Ciò potrebbe consentire alle aziende di proporre un reattore che soddisfi i limiti di massa del progetto ma in grado di generare più di 10 kilowatt".

Il limite dei 10kilowatt è imposto stesso dall'agenzia spaziale, come limite minimo per un generatore nucleare efficiente e che possa perdurare per almeno 10 anni. Di recente la NASA ha lanciato anche una sfida per creare il miglior WC da portare sulla Luna.