Nel 2018 i servizi di streaming hanno rappresentato il 75% degli ascolti di musica

Nel 2018 i servizi di streaming hanno rappresentato il 75% degli ascolti di musica
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La musica sta cambiando, nel vero senso della parola. Nel corso degli ultimi mesi, a più riprese abbiamo discusso di come il mercato musicale sia stato oggetto di numerose modifiche, anche attraverso le nuove tecnologie che hanno contribuito, ad esempio, alla scomparsa dei vinili.

A tal proposito sono quanto mai indicativi i dati diffusi da Nielsen, che mostrano come negli ultimi anni ci sia stata una vera e propria rivoluzione.

Il rapporto sullo stato dell'industria musicale, riferito ai primi sei mesi, ha rivelato che nella prima metà del 2018 gli americani hanno ascoltato in streaming 403 miliardi di canzoni, sia attraverso i servizi video (come YouTube e VEVO) che audio (Spotify, Apple Music, Tidal, Deezer e simili). Si tratta di quasi 100 miliardi di canzoni in più rispetto al 2015, quando lo streaming negli USA rappresentava circa la metà delle entrate musicali per l'industria musicale.

Confrontando le statistiche con quelli degli anni precedenti, è anche emerso che lo streaming ha registrato una crescita del 25 per cento nella prima metà del 2018 rispetto allo stesso periodo del 2016, quando le piattaforme erano già popolari, ma non come oggi.

Lo streaming, sempre negli States, ha anche rappresentato il triplo del consumo di musica nei primi sei mesi dell'anno anche se confrontato a vendite di album fisici, digitali e tracce singole combinate.

Chiaramente si tratta di dati puramente indicativi e riferiti agli Stati Uniti, ma il mercato è comunque importante e ci permette di ottenere una stima complessiva anche per l'Europa.

Nel 2018 i servizi di streaming hanno rappresentato il 75% degli ascolti di musica