Ma alla fine i neutrini vanno più veloci della luce o no?

Ma alla fine i neutrini vanno più veloci della luce o no?
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Il 22 settembre 2011 il Siena pareggiava con la Roma 1-1, a Gubbio si vincevano 65 milioni di euro alla lotteria e terminava l'asta per l'assegnazione delle licenze per la tecnologia del 4G. Contemporaneamente si era fatta strada la notizia che al Cern alcune misurazioni avevano confermato che i neutrini potevano viaggiare più veloce della luce.

Badate bene, non era roba da poco. Ebbe un risalto mediatico incredibile, tutti ne parlavano e si mobilitavano e la notizia rendeva improvvisamente tutti esperti di fisica, tutti in grado di avere un'opinione in merito. Nei peggiori bar di Caracas si poteva sentire "Lo sapevo io che Einstein si era sbagliato, alla fine si vedeva anche dalla faccia che era un po' tonto". Sì, perchè se i neutrini fossero stati effettivamente più veloce della luce, la relatività avrebbe dovuto necessariamente essere falsa: per la relatività nulla che disponga di una massa può sperare di andare più veloce della luce.

Cosa era successo, allora? Dei pacchetti di neutrini erano stati prodotti nei laboratori del CERN di Ginevra ed erano stati inviati verso i laboratori dell’INFN del Gran Sasso (732 chilometri attraverso la crosta terrestre). Il problema è che erano giunti a destinazione con leggero anticipo rispetto ai tempi previsti, lasciando intravedere la possibilità che i neutrini avessero viaggiato ad una velocità superiore a quella della luce nel vuoto: 299.792,458 chilometri al secondo.

Come sempre avviene quando qualcosa non torna, l’intera comunità scientifica mondiale si è subito mobilitata per verificare il risultato con altri esperimenti. Un risultato, se è vero, deve essere vero sempre e comunque. Ed una risposta è arrivata nel giugno del 2012, quando finalmente, alla Conferenza Internazionale sulla Fisica del neutrino e astrofisica, Il direttore della ricerca del CERN ha presentato i risultati sul tempo di percorrenza di neutrini dal CERN ai laboratori del Gran Sasso, a nome di quattro esperimenti diversi (Borexino, Icarus, LVD e Opera). Tutti e quattro gli esperimenti avevano misurato un tempo di volo dei neutrini al di sotto della velocità della luce. L'anomalia precedente è stata attribuita ad un elemento difettoso del sistema di cronometraggio delle fibre ottiche dell'esperimento; forse, si pensa, dovuto ad una presa di corrente collegata male.

La notizia di tale errore in Italia non ha avuto particolare rilievo, ma potete stare sereni, la relatività fortunatamente regge ancora. Anzi, di più, viene costantemente confermata e riconfermata.