Non solo crisi globale dei chip: problemi anche con la produzione di componenti passivi

Non solo crisi globale dei chip: problemi anche con la produzione di componenti passivi
di

Purtroppo conosciamo bene la situazione del mercato dei chip: la produzione di semiconduttori è lentissima, con tempi d’attesa pari fino a 21 settimane nell’agosto 2021. I problemi diffusi globalmente con la fabbricazione di prodotti tech, però, riguarda anche condensatori, resistori e altri componenti elettrici.

Secondo un recente rapporto pubblicato dagli esperti taiwanesi di DigiTimes, infatti, colossi del settore come Chemi-Con, Nichicon e Rubycon (responsabili di oltre il 50% del mercato globale dei condensatori) si sono visti costretti a chiudere fabbriche nel sudest asiatico a causa del continuo aumento di contagi da COVID-19 negli stabilimenti stessi oltre che nella popolazione. Il lockdown attuato dai governi nazionali ha comportato grossi disagi per moltissime società del settore, le quali hanno dovuto ridurre il personale e la produzione.

L’esito di queste nuove politiche è analogo a quello del mercato dei semiconduttori: mentre la domanda di componenti continua a salire vertiginosamente, come per il resto del 2021, le spedizioni sono diminuite dal 30% al 60% con tempi di consegna che sono passati da 4-6 settimane a 1-3 mesi. I settori colpiti sono molti: il mondo automotive, l’elettronica di consumo, la rete mobile di quinta generazione 5G e non solo.

Gli ordini per ora sono virati verso Taiwan e Cina, con il governo del Dragone che, secondo fonti del settore riprese da DigiTimes, con politiche mirate avrebbe spinto i produttori ad affidarsi solamente ad attività e componenti locali, distaccandosi così dal mercato giapponese e da quello statunitense. Così facendo, ora i fornitori primari starebbero registrando un importante aumento delle entrate, complice ovviamente la crescita della domanda complessiva.

A causa della mancanza di capacità di produzione e della preoccupazione internazionale per le emissioni di carbonio e l'enorme consumo di elettricità, gli analisti non sono in grado di prevedere come cambierà la situazione nel 2022. Molto probabilmente, il futuro del mercato internazionale dipenderà solamente da come i governi asiatici risponderanno ora e prossimamente alla pandemia COVID-19.

Nel frattempo, la crisi dei semiconduttori continua a farsi sentire nell’aumento dei prezzi delle GPU NVIDIA e AMD e nella mancanza di unità sufficienti a soddisfare la domanda.