No, questo non è un quadro, ma un'immagine delle gigantesche tempeste di Giove

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Poco dopo una manovra che rischiava di essere l'ultima, la sonda JUNO, una missione che ha lo scopo di studiare il più grande gigante gassoso del nostro Sistema Solare, ha scoperto una gigantesca e nuova tempesta che turbina vicino al polo sud di Giove.

La tempesta, larga quanto il Texas (più del doppio della grandezza dell'Italia), non è da sola. Nella regione polare meridionale del pianeta, infatti, ce ne sono altre sei che il veicolo spaziale aveva già osservato durante un passaggio precedente. Questi cicloni meridionali sono ordinati in modo sorprendentemente regolare.

"Si tratta di fenomeni meteorologici che non sono mai stati visti o previsti prima", afferma in una nota Cheng Li, scienziato dietro Juno dell'Università della California. "La natura sta rivelando una nuova fisica per quanto riguarda i movimenti dei fluidi e del funzionamento delle atmosfere dei pianeti giganti. Stiamo iniziando a capirlo attraverso osservazioni e simulazioni al computer".

Juno orbita attorno a Giove su un percorso altamente ellittico ogni 53 giorni terrestri, raccogliendo la maggior parte dei suoi dati quando passa accanto al gigante. La sonda si avvicina davvero al pianeta: durante il passaggio del 3 novembre, il 22esimo della missione, il veicolo spaziale ha sfiorato le nuvole di Giove, a circa 3500 chilometri di altezza.

Gli strumenti della missione, attualmente, stanno studiando la composizione del gigante gassoso, i campi gravitazionali e magnetici e continueranno a farlo fino alla fine della loro esistenza, segnata per luglio 2021. Fino ad allora, molto probabilmente, saranno effettuate tante nuove scoperte. Staremo a vedere.

No, questo non è un quadro, ma un'immagine delle gigantesche tempeste di Giove