Note 7: tre esplosioni questa settimana negli USA, un utente finisce in ospedale

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Dopo la campagna di sostituzione globale che ha coinvolto oltre un milione di Note 7, continuano le segnalazioni di casi di esplosione. Sarebbero tre solo nell’ultima settimana negli Stati Uniti, il tutto nel silenzio da parte di Samsung.

Il primo caso è avvenuto martedì, quando Michael Klering di Nicholasville, in Kentucky, è stato svegliato durante la notte dal fumo sprigionato dal suo Note 7 sostituito, che ha successivamente preso fuoco. L’uomo è stato sottoposto ad accertamenti in ospedale per una bronchite causata dai fumi sprigionati dallo smartphone. Il dispositivo, racconta Klering, ha preso fuoco spontaneamente, senza nemmeno essere sotto carica. Il secondo caso è avvenuto giovedì 6 ottobre e ha visto protagonista un passeggero di un volo della Southwest Airlines, Brian Green. Il Note 7 di Green, secondo quanto da lui stesso affermato, ha preso fuoco da spento, nonostante si trattasse anche qui di un Note 7 sostituito. Il terzo caso è avvenuto invece venerdì in Minnesota, dove un Note 7 nelle mani di una tredicenne ha iniziato a scaldarsi e successivamente ha preso fuoco.

Samsung ha affermato che sta prendendo “Seriamente ogni segnalazione” e che “La sicurezza degli utenti rimane la nostra più grande priorità”. Nonostante questo, dopo i tre casi di questa settimana, tutte le più importanti compagnie telefoniche americane hanno offerto la sostituzione dei Note 7 venduti con un modello diverso, anche di altre marche, per evitare problemi legali. A questo punto il rischio per Samsung è quello di perdere l’appoggio degli operatori telefonici, che causerebbe il ritiro, questa volta definitivo, del suo ultimo top di gamma.

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