Novità da OSIRIS-REx: grande successo, ma anche alcuni imprevisti!
A sorpresa, la NASA ha eseguito una live telefonica (priva di segnale video) nella serata del 23 ottobre alle ore 23:05 circa (fuso orario italiano). Son stati divulgati importanti aggiornamenti sull’esito della missione OSIRIS-REx, che di recente ha eseguito una manovra senza precedenti per raccogliere campioni dall’asteroide Bennu.
L’agenzia spaziale americana fa sapere, con un incredibile anticipo (si aspettavano aggiornamenti non prima di domenica/lunedì), che la sonda OSIRIS-REx ha compiuto due giorni fa una manovra “touch&go” di grande successo, raccogliendo almeno 40-50 grammi di materiale mediante il braccio robotico raccoglitore TAGSAM.
Secondo i dati ufficiali riportati durante la conferenza il braccio TAGSAM è affondato nell’asteroide per ben 48cm di profondità (molto più dei pochi centimetri previsti), dimostrando anche l’incredibile porosità e poca densità di Bennu. Sono stati raccolti campioni di estremo valore, ed alcune rocce conservate nel braccio hanno un diametro stimato di anche 3cm o più. Questo rende la missione un grande successo a tutti gli effetti, ma ci sono degli imprevisti con cui bisognerà combattere nei prossimi mesi.
Le pietre più grosse immagazzinate hanno ostruito alcuni “flap di mylar” (delle sorte di valvole ermetiche) il cui compito era chiudersi per non disperdere nell’ambiente i campioni, rimanendo sigillati fin a quando il TAGSAM non avrebbe riversato tutto il contenuto negli appositi involucri ermetici del modulo di rientro. L’ostruzione di questi flap ora si traduce, come vediamo anche nelle immagini in calce alla notizia, in una dispersione continua e incontrollata di pulviscolo di regolite e di rocce dell’asteroide. Non è una perdita così cospicua da mettere in crisi il totale della quantità di campioni raccolto, ma può creare fastidi alla sonda.
Questo pulviscolo, riflettendo la luce solare, inganna gli strumenti di tracking e gps della sonda – sembrando delle stelle fittizie – rischiando di confondere l’orientamento della sonda (ma le possibilità di perdere il controllo di OSIRIS-REx sono estremamente ridotte). Inoltre, gli ingegneri non possono sigillare immediatamente la regolite – come il buon senso suggerirebbe – perché nemmeno nei simulatori è stata ipotizzata questa eventualità: non sono sicuri di come si comporterebbero le componenti e le strumentazioni se il TAGSAM si ritraesse con tutta quella polvere in dispersione.
L’apprensione più significativa poi risiede nella "manovra di valutazione" del carico: OSIRIS-REx verrà fatta ruotare e messa in particolari posizioni per analizzare sia il nuovo momento di inerzia, sia il nuovo peso (e quantizzare definitivamente il peso dei campioni raccolti). Questi spostamenti rischiano di causare un’ulteriore fuoriuscita del materiale, e potrebbe causare persino qualche problema alle componenti meccaniche della sonda.
La NASA - rispondendo alle varie domande della stampa – ha ribadito più volte che la missione va considerata un enorme successo: “si tratta dei classici imprevisti dell’esplorazione spaziale, e sono stati causati da un’abbondanza di materiale. La missione – sotto questo punto di vista - è andata ‘eccessivamente’ bene”.
In conclusione, è stato annunciato che OSIRIS-REx non tornerà più sull’asteroide ma ci si concentrerà immediatamente sulla manovra di stoccaggio del campione, che potrebbe avvenire già martedì 27 ottobre. Non mancheremo di darvi ulteriori aggiornamenti, ricordandovi che la sonda potrà iniziare a tornare a casa solo verso marzo 2021, con il rientro atmosferico previsto per settembre 2023. Qui trovate le immagini eccezionali del "bacio" con l'asteroide Bennu.
Congratulazioni OSIRIS-REx, adesso torna sana e salva a casa!
FONTE: NASA
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