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Per OpenAI e Sam Altman l'IA è davvero pericolosa?

Diversamente dalla preoccupazione destata dal riscaldamento globale, che potrebbe causare in futuro un "apartheid" climatico , l’evoluzione termica del nucleo terrestre potrebbe essere orientata verso un raffreddamento più rapido di quanto mai calcolato.
Il nostro pianeta, fin dalla sua costituzione, ha affrontato un costante processo di raffreddamento che ha portato alla generazione della crosta terrestre e alla formazione della vita. In questo senso, la ricerca condotta da un team di ricercatori dell’ETH di Zurigo, ha posto il suo obbiettivo nel comprendere se questo processo termico sia avvenuto in modo simile anche nel nucleo terrestre. Lo studio si è avvalso dell’analisi della conduttività termica dei minerali che stanno al confine tra il nucleo terrestre e il mantello, con una misurazione estremamente sofisticata della bridgmanite, un silicato di ferro-magnesio che forma questo strato “limite”.
Il gruppo di ricerca, guidato dal professore Motohiko Murakami, ha irradiato un singolo cristallo di bridgmanite con laser pulsanti, evidenziando che il suo livello di conduttività termica risulta essere almeno 1,5 volte più alto di quello precedentemente ipotizzato. Ne consegue che il flusso di calore, e dunque la sua dispersione, nell’area di confine tra il nucleo esterno e il mantello è più grande e più celere di quanto si pensava. Questo raffreddamento rapido trasforma la stessa bridgmanite in un minerale post-perovskite, promuovendo un potenziale aumento della velocità di raffreddamento del mantello. "I nostri risultati potrebbero darci una nuova prospettiva sull'evoluzione delle dinamiche della Terra", ha detto Murakami . "Suggeriscono che la Terra, come gli altri pianeti rocciosi Mercurio e Marte, si stia raffreddando e diventando inattiva molto più velocemente del previsto".
Tuttavia, come precisa lo stesso ricercatore, non dobbiamo preoccuparci eccessivamente di questo fenomeno a causa delle diverse variabili in gioco. Tra queste troviamo, per esempio, il decadimento radioattivo dei vari elementi presenti nella crosta terrestre, che in maniera autonoma costituisce una fonte di calore per il pianeta. A tal proposito, risulta difficile ipotizzare quando il raffreddamento causerà l’inattività del nucleo, che, tra l'altro, garantisce la presenza del campo magnetico terrestre. In riferimento a questo argomento potete leggere il nostro articolo su cosa accadrebbe se il campo magnetico della Terra svanisse.
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