Nuova fonte di particelle subatomiche? Un team di scienziati svela come

Nuova fonte di particelle subatomiche? Un team di scienziati svela come
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Una ricerca congiunta, dell'Istituto di Fisica dell'Accademia Cinese delle Scienze e dell'Università di Tel Aviv, ha indicato una nuova abbondante fonte di antineutroni ed iperoni. Queste particelle subatomiche sono essenziali per studiare le forze che governano il comportamento della materia, dai nuclei atomici alle stelle di neutroni.

I fisici infatti, indagano sul mondo subatomico bombardando i loro soggetti con una miriade di minuscoli "proiettili" subatomici. Sulla base di come questi rimbalzano sul bersaglio, si può dedurre una grande quantità di informazioni dettagliate sulla struttura del bersaglio (un metodo sperimentato per la prima volta da Rutherford più di 100 anni fa, per scoprire il primo nucleo atomico).

Ad ogni tipo di "proiettile" subatomico corrisponde l'analisi di un diverso aspetto del bersaglio, proprio come i raggi X, la risonanza magnetica e gli scanner PET rivelano caratteristiche essenziali, ma diverse, di una parte del corpo durante l'esame di imaging medico.

Alcuni aspetti fondamentali delle forze che tengono insieme i nuclei atomici possono essere studiati solo sparando particelle chiamate antineutroni ed iperoni, che attualmente sono purtroppo molto difficili da produrre e controllare.

La ricerca sottolinea come queste particelle solitamente rare possano essere prodotte in quantità numerose ed utilizzate con altrettanta facilità. Si tratta infatti di una tecnica proposta per lo studio dettagliato di specifici tipi di particelle subatomiche con una proprietà chiamata "hidden charm", la cui scoperta fu riconosciuta con un Nobel per la fisica, aprendo così nuove opportunità di ricerca nello studio delle particelle, nell'astrofisica, nel nucleare e nella fisica medica.

Le configurazioni tradizionali devono infatti produrre molti tipi diversi di fasci per altrettanti esperimenti dedicati, devono inoltre condividere tra loro il tempo dell'acceleratore. Questo richiede notevoli risorse in termini sia di manodopera che di finanziamenti, impedendo così tali esperimenti.

Al contrario l'approccio proposto in questa nuova ricerca consentirà esperimenti con diversi fasci contemporaneamente, senza richiedere infrastrutture aggiuntive e con il minimo indispensabile per quanto riguarda gli investimenti.

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