Una nuova ipotesi per spiegare la formazione dei buchi neri super-massivi

Una nuova ipotesi per spiegare la formazione dei buchi neri super-massivi
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Un buco nero è un oggetto astrofisico di massa così elevata e raggio così piccolo che la sua densità causa un "foro" nello spazio-tempo, tanto che nemmeno la luce può fuggirne.

In una news di alcuni mesi fa vi abbiamo raccontato della scoperta di un buco nero sorprendente. Non parliamo di un oggetto di massa incredibile, come gli SLABS (Stupendously Large Black Holes) o di un buco nero super-massivo, di quelli che si trovano al centro delle galassie, ma neppure di un buco nero comune, formatosi dalla morte di una stella molto massiva.

Oggi vi raccontiamo di "Goldilocks", un buco nero di massa intermedia, pari a circa 55.000 volte la massa del Sole, la cui formazione è tutt'ora argomento di studio da parte degli astrofisici. Il buco nero è stato svelato al mondo nell'articolo "Evidence for an intermediate mass black hole from a gravitationally lensed gamma-ray burst", pubblicato su Nature. Come si può evincere dal titolo del paper, la misura è stata resa possibile dal fatto che le emissioni di radiazione gamma proveniente dal buco nero sono state focalizzate sulla Terra da una lente gravitazionale.

Le ipotesi sull'origine di questo buco nero, unico nel suo genere sono, come già detto, ancora tante ed incerte. Potrebbe trattarsi di un buco nero primordiale, formatosi prima che le prime galassie e stelle nascessero, oppure potrebbe essere la conseguenza di un evento di merger, la fusione di due buchi neri di massa inferiore. Ancora, alcune teorie immaginano che questi buchi neri siano una forma iniziale dei buchi neri super-massivi che popolano quasi tutte le galassie. Infine, la raccolta di dati riguardanti questo incredibile oggetto astrofisico potrà aiutare a capirne la frequenza nell'Universo. In particolare, secondo le attuali stime, esisterebbero circa 46.000 buchi neri di massa intermedia in prossimità della Via Lattea.