Ci sono nuove evidenze di un anisotropia nell'espansione accelerata dell'Universo
L'espansione accelerata dell'Universo è stata osservata nel 1998, ed è valsa il premio Nobel per la Fisica del 2011, e ad oggi ci sono più di 740 oggetti che presentano questa caratteristica. L'interpretazione classica di questo fenomeno è la presenza di Dark Energy, una misteriosa forma di energia che comporrebbe il 70% del nostro Universo.
Il professor Subir Sarkan del Rudolf Peierls Centre for Theoretical Physics (Oxford), insieme a collaboratori provenienti dall'Institut d'Astrophysique di Parigi e dal Niels Bohr Institute di Copenhagen, ha utilizzato i dati provenienti dall'osservazione di circa 740 Superovae di tipo I per mostrare come l'espansione accelerata dell'Universo posso dipendere da un effetto locale. Potrebbe essere un altro duro colpo all'ipotesi dell'energia oscura dopo che un esperimento aveva giàfallito nel rilevarla.
L'accelerazione sembra essere diretta nel verso del moto della galassia rispetto al Fondo Cosmico a Microonde (CMB), in maniera simile al dipolo galattico che osserviamo sulla CMB. Il Professor Sarkan spiega: "Il Modello Cosmologico Standard si basa sull'ipotesi che l'Universo sia isotropo e omogeneo. È un estensione del Principio Copernicano per cui noi non siamo osservatori privilegiati rispetto a qualunque altro nell'Universo."
Quando i dati sono interpretati secondo questa teoria si arriva all'incredibile risultato che il cosmo deve essere riempito per il 70% da una misteriosa forma di energia, la Dark Energy appunto, che non abbiamo mai osservato. Generalmente viene definita come l'energia del vuoto dovuta alle fluttuazioni quantistiche, ma i calcoli attuali prevedono una differenza enorme tra il valore teorico e quello misurato.
Andando contro a questo paradigma, il professo Sarkan, Jacques Colin e Roya Mohayaee (Institut d'Astrophysique, Paris) e Mohamed Rameez (Niels Bohr Institute, Copenhagen) hanno indagato l'esistenza della Dark Energy, verificando che l'accelerazione (ipotizzata) fosse uniforme.
"In primo luogo abbiamo utilizzato i redshift delle supernovae nel nostro catalogo, non effettuando le correzioni che erano state fatte sul catalogo JLA (Joint Lightcurve Analysis) per le velocità locali. Questo è stato fatto per determinare la loro velocità nel sistema di riferimento della CMB; tuttavia un precedente lavoro del nostro team aveva già mostrato come queste correzioni fossero sospette, perché le velocità peculiari non si azzerano con l'aumentare della distanza," dice il professor Sarkan.
Applicando degli estimatori statistici, la likelihood, hanno trovato che l'ipotesi che l'accelerazione sia dovuta a effetti locali ha una confidenza di 3.9σ, mentre l'attuale interpretazione ha solo una confidenza di 1.4σ. Utilizzando i criteri dell'informazione Bayesiana la prima ipotesi risulta quella più realistica.
Il professor Sarkan conclude: "Ulteriori progressi verranno fatti, il Large Synoptic Survey Telescope misurerà il redshift di molti oggetti e potrà supportare o smentire la nostra ipotesi".
Questa interpretazione dell'espansione dell'Universo potrebbe risolvere molti problemi con l'attuale modello standard della cosmologia e rendere obsolete molte teorie sulla Dark Energy. Aspettiamo notizie a breve, in attesa del satellite Euclid che potrebbe fornire nuovi e interessanti dati.
FONTE: phys.org
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