Nuovi misure, nuovi dati ottenuti: l'espansione dell'Universo continua a confondere

Nuovi misure, nuovi dati ottenuti: l'espansione dell'Universo continua a confondere
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L'espansione dell'Universo continua a confondere gli scienziati di tutto il mondo, che non riescono a trovare un valore preciso della velocità di questa misteriosa e sconosciuta estensione.

Una nuova misurazione della Costante di Hubble (che indica il tasso di espansione dell'Universo) è stata ottenuta utilizzando l'omonimo telescopio in combinazione con uno strumento ottico, chiamato Adaptive Optics (AO) dell’Osservatorio astronomico W. M. Keck.

Grazie a questi due strumenti gli scienziati hanno osservato, con il metodo della "lente gravitazionale", tre quasar: PG1115+ 080, HE0435-1223 e RXJ1131-1231, galassie estremamente luminose e attive che "eruttano" spesso enormi getti alimentati da un buco nero supermassiccio.

La luminosità di questi oggetti non è mai costante nel tempo. Grazie a queste variazioni infatti - che sono inversamente proporzionali al valore della Costante Hubble - gli astronomi sono riusciti a determinare con precisione la distanza dei quasar.

I risultati hanno rivelato un valore coerente con le misurazioni prese dalle osservazioni di oggetti "locali" vicini alla Terra. C'è un problema però: quando si osservano oggetti più distanti i risultati iniziano a diventare discordi.

In poche parole, gli astronomi non riescono a trovare una giusta via dei mezzo tra la "parte più vicina" e la "parte più lontana" dell'Universo. Forse, grazie a questo nuovo metodo utilizzato, sarà possibile determinare con una precisione più accurata il tasso di questa espansione.

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